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L’assessore Venturi in missione in Myanmar incontra il premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi

Regione Emilia-Romagna e Myanmar insieme, per sviluppare e sostenere il sistema sanitario universalistico, basato sull’assistenza primaria quale garanzia del diritto alla salute. Per tutti.
Un “patto”, questo, suggellato dalla stretta di mano tra l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, e Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace e, attualmente, consigliere di Stato della Birmania, ministro degli Affari Esteri e ministro dell’Ufficio del Presidente.

L’incontro è avvenuto durante la missione di Venturi in Myanmar, nei giorni scorsi; missione preceduta da una serie di visite istituzionali, dal 2016 al 2018, ai servizi sanitari dell’Emilia-Romagna da parte di esponenti del ministero della Salute e dello Sport del Myanmar. Ci sono state anche visite nel Paese asiatico da parte di membri dell’Università degli Studi di Parma e dell’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania Giuseppe Malpeli; tutta una serie di scambi, dunque, che hanno portato a mettere nero su bianco un progetto di cooperazione fra assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e il ministero della Salute e dello Sport del Myanmar.

Obiettivo, l’implementazione di sistemi sanitari universalistici basati sull’assistenza primaria, e cioè tutti quei servizi a cui il cittadino accede direttamente sul territorio (medico di medicina generale, pediatra di libera scelta, guardia medica)., che ha organizzato un seminario relativo a tutte le specializzazioni presenti in università. Con Università Medicina di Yangon, era già stato firmato un accordo da università Parma per erasmus e collaborazione tra università. Alcuni medici di questa università sono già venuti a conoscere le nostre realtà territoriali.
Durante l’incontro con Aung San Suu Kyi, l’assessore Venturi ha sottolineato alcuni dei mutamenti che hanno maggiormente segnato negli ultimi anni la popolazione dell’Emilia-Romagna, come l’aumento dell’età e l’incremento delle patologie croniche. Mutamenti che hanno orientato il sistema sanitario e socio-sanitario verso un potenziamento delle cure primarie, nella prospettiva di mettere al centro i contesti locali, in “alleanza” con gli attori sociali del territorio.

“Le sfide che ci attendono- ha spiegato Venturi- sono ancora tante: non si tratta solo di cambiamenti tecnici, ma di trasformazioni culturali profonde che dovranno avere le proprie radici nel rispetto e nel riconoscimento della persona e delle comunità verso cui l’assistenza è rivolta e diretta. Sicuramente- ha aggiunto l’assessore- i nostri due Paesi hanno questi obiettivi comuni; il rapporto di cooperazione che stiamo definendo ci rafforzerà nei nostri intenti e nella capacità di raggiungere le mete che ci poniamo”.
Nel corso della visita al ministro della Salute e dello Sport del Myanmar, Myint Htwe, l’assessore Venturi ha proposto gli aspetti su cui la Regione e il Paese asiatico potranno cooperare: costruire la governance per l’indirizzo e lo sviluppo del sistema sanitario universalistico, affrontare focus specifici sull’implementazione dell’assistenza territoriale in rete con le realtà ad alta specializzazione (ad esempio, strutture pubbliche presenti nelle grandi città del Myanmar e medici di medicina generale delle periferie rurali), oltre alla programmazione di “unità di salute” incardinate in équipe multiprofessionali per l’assistenza primaria e della famiglia.

Venturi, che ha anche incontrato il Rettore dell’Università di Medicina di Yangon, Prof. Zaw Wei Soe,  ha sollecitato inoltre una particolare attenzione al tema della formazione, “perché il cambiamento verso cui tendere sarà possibile nella misura in cui saranno anche sperimentate modalità innovative di formazione di base e sul lavoro. La nostra proposta- ha concluso Venturi- è di concepire la cooperazione come uno luogo di scambio reciproco, utilizzando il dispositivo del ‘laboratorio’. Il laboratorio Regione Emilia-Romagna-Myanmar diventerà dunque la modalità con cui verrà regolato lo scambio di formazione, ricerca e azione per imparare dalla cooperazione”.

















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