Sono state 1343 le donne vittime di violenza accolte lo scorso anno dalle Associazioni nell’ambito dell’Accordo metropolitano per la protezione e il sostegno, di cui il 33,4% straniere e di età principalmente fra i 30 e i 49 anni. Il 28,7 % delle donne ha subito violenza fisica e il 42,3%, violenza psicologica. Fra le varie tipologie di autore, prevalgono nettamente il partner e l’ex partner (nel 73,3% dei casi).
Oltre all’accoglienza delle donne sempre di più si compiono in parallelo interventi per uomini autori di violenza: 120, nel corso del 2018, sono stati i contatti per richiedere informazione e aiuto da parte di questi soggetti (di cui 41 direttamente da parte di uomini e agli altri attraverso altre persona).
Sono alcuni dei dati emersi durante il seminario rivolto agli addetti ai lavori “I servizi e gli interventi per uomini autori di violenza” che si è svolto nei giorni scorsi. L’iniziativa fa parte dell’azione promossa dalla Città metropolitana in collaborazione con il Coordinamento tecnico sul contrasto alla violenza, per diffondere le azioni rivolte agli uomini autori di violenza, messi in campo dai soggetti pubblici e privati nell’ambito del territorio metropolitano.
La Città metropolitana di Bologna, nel dicembre 2015, ha siglato l’Accordo metropolitano per la realizzazione di attività ed interventi di accoglienza, ascolto ed ospitalità per donne che hanno subito violenza, di valenza quinquennale, insieme al Comune di Bologna, al Nuovo Circondario Imolese, alle Unioni dei Comuni del territorio metropolitano e alle Associazioni del territorio che gestiscono case per l’emergenza, case rifugio e sportelli di consulenza e ascolto (Casa delle Donne, Trama di terre, UDI, Sos Donna, Mondo Donna con lo sportello CHIAMA chiAMA, PerLeDonne).
Il sistema di accoglienza per le donne che subiscono violenza si articola su tre livelli: ospitalità in pronta accoglienza (rivolta alle donne con o senza figli, che necessitano di una pronta ospitalità), ospitalità in seconda accoglienza (rivolta a donne con o senza figli che hanno necessità di un luogo sicuro, protetto, accogliente e tranquillo, in cui intraprendere un percorso di uscita dalla violenza e ricostruire la propria autonomia, con la possibilità di ricevere sostegno nella scelta di allontanarsi dalla violenza e nell’attivare i canali necessari per realizzare il proprio progetto), consulenza, ascolto e sostegno (rivolti a donne maggiorenni, maltrattate nel proprio contesto familiare o minacciate di violenza, con l’obiettivo di proporre uno spazio riservato e competente in cui poter esprimere vissuti, raccontare l’esperienza e definire un percorso e una strategia per uscire dalla violenza, nel rispetto dell’autonomia e delle scelte decisionali della donna).
Accanto al lavoro di protezione e tutela nei confronti delle donne e dei loro figli, messo in campo dalle Istituzioni e dalle Associazioni, si collocano gli interventi rivolti agli uomini autori di violenza. Nel territorio metropolitano, sono presenti il Centro LDV (Liberiamoci Dalla Violenza) dell’Ausl di Bologna, il Centro Senza Violenza gestito dall’Associazione Senza Violenza e il gruppo di auto mutuo aiuto “I muscoli e il cuore” dell’Ausl di Imola.
Il senso dei percorsi attivati è principalmente la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere, attraverso la costruzione nell’uomo di una consapevolezza sulle sue azioni ed una maggior capacità di controllo, quindi un lavoro sulla responsabilità.