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CNA vince la battaglia: un migliaio di imprese modenese “salvate” dall’obbligo del collegio sindacale

Due buone notizie per le imprese. La prima riguarda l’obbligo del collegio sindacale, che per le piccole imprese avrebbe determinato un adempimento valutabile in seimila euro all’anno. Una vera e propria vessazione, che avrebbe trattato le piccole imprese alla stregua di società quotate in Borsa.

Grazie all’azione dell’Associazione, il decreto sblocca cantieri ha innalzato i parametri che definiscono questo obbligo: il collegio diventa obbligatorio per le imprese con un minimo di 20 dipendenti (nella prima formulazione erano nove) e ricavi di almeno 4 milioni di euro (erano due). Una griglia a maglie più larghe che permetterà a circa 100mila società nell’intero Paese – circa un migliaio nella nostra provincia – di evitare questo pesante adempimento.

“Un risultato concreto – sottolinea Claudio Medici, presidente di CNA Modena – che testimonia come l’attività di rappresentanza abbia un valore reale. Una battaglia vinta grazie ad un’accorta e convincente azione di informazione, che ha coinvolto anche parlamentari modenesi. Un lavoro di sensibilizzazione del mondo politico che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo: ridurre in maniera consistente il numero di piccole imprese costrette all’obbligo di nominare il collegio sindacale”.

Un’altra buona notizia arriva dal decreto Crescita: il governo, infatti, porrà la fiducia su emendamento che posticipa dal 30 giugno al 30 settembre 2019 i termini dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, dell’Irap e dell’Iva delle imprese che esercitano attività per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità (gli strumenti che hanno preso il posto degli studi di settore).

















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