Oggi pomeriggio la vicesindaco Marilena Pillati ha conferito in Sala Rossa a Palazzo d’Accursio la Turrita d’Argento a Francesco Amante, imprenditore e mecenate.
Di seguito il saluto della vicesindaco:
“È davvero un grandissimo piacere portare a tutti voi il mio più caloroso benvenuto e il saluto del Sindaco Virginio Merola. È per me un grande onore consegnare questo riconoscimento a un bolognese che non ha solo il merito di essere un imprenditore conosciuto a livello internazionale, di avere dato quindi con il suo lavoro e impegno professionale lustro alla nostra città, ma che da sempre sostiene, con quella generosità che è tipica di certi bolognesi, con passione e tenacia, attività culturali di grande rilievo per la città di Bologna.
Certamente la sua impresa più recente che ci ha mostrato davvero, forse più di ogni altra, la sua passione per l’arte e il suo amore per Bologna, ma anche la sua tenacia e determinazione, è il complesso progetto di restauro dell’opera di Giuseppe Romagnoli “L’amor Patrio e il Valore Militare”, seguito poi dalla ricollocazione in quella che sappiamo tutti essere la sua sede originaria, sulla facciata di Palazzo d’Accursio, la casa di tutti i bolognesi. E proprio il 28 febbraio Palazzo d’Accursio ha visto riacquistare una parte che le era stata sottratta per una disposizione dell’allora Repubblica di Salò.
È stato un dirigente di questa Amministrazione, che ho compreso essere anche un amico, Mauro Felicori, ad avere in qualche modo coinvolto Francesco Amante in questa bella avventura. Aveva scoperto diversi anni fa, nel 2012, che queste sculture bronzee di Giuseppe Romagnoli erano state abbandonate nel cortile dell’Accademia di Belle arti e da li è nata l’idea di riportarle a nuova vita. Questo però non è stato sufficiente, da lì è partito un lavoro complesso di ricerche storiche, di azioni e lavori che insieme a un Patto di collaborazione sottoscritto molto di recente con l’Amministrazione comunale hanno consentito di raggiungere un obiettivo davvero importante, cioè quello di restituire alla città la possibilità di ammirare quest’opera, che ci aiuta a ricomprendere la storia di Bologna, non solo quella culturale, ma anche gli avvenimenti che hanno portato quest’opera a Palazzo d’Accursio e quelli che l’hanno sottratta al suo sito originario.
Mi pace ricordare che sono molte altre le azioni che ci danno conto di queste caratteristiche di amore per l’arte, di amore per la sua città, ma anche della sua generosità. Voglio ricordare, Amante è stato presidente dell’Associazione amici della Galleria di Arte Moderna, è stato membro del cda della GAM e proprio alla GAM ha dato una visibilità internazionale. E ancora, voglio ricordare che Amante ha donato opere al Mambo e ha promosso e finanziato anche altre importanti iniziative che hanno cambiato il volto di alcune parti della nostra città, penso all’importante rivisitazione del Pantheon della Certosa firmata da Flavio Favelli, così come la collocazione di quel bellissimo lampadario davanti all’ingresso della Cineteca di Bologna. E non si può certo dimenticare il suoi impegno fattivo per il restauro del portico di San Luca.
Grazie a Francesco Amante la Mille Miglia è stata riportata nel 2000 nella nostra città e così anche altre competizioni di auto storiche che sono una sua grande passione, ma che riflettono anche quella che è la cultura dei motori che questa nostra città ha saputo sviluppare; importanti marchi riconosciuti in tutto il mondo sono nati qua, penso a Lamborghini e Ducati.
Con questo riconoscimento il Sindaco e l’Amministrazione comunale vogliono in primo luogo esprimere quella che è la gratitudine della città di Bologna a un suo figlio e cittadino davvero autorevole e generoso, ma è anche per noi la volontà di sottolineare il nostro impegno a preservare e valorizzare il patrimonio culturale e artistico di Bologna, una città che certamente è grata a Francesco Amante, ma che è anche pronta ad affrontare insieme a lui nuove sfide. Grazie a nome della città di Bologna”.
In allegato le motivazioni ufficiali del conferimento firmate dal Sindaco Virginio Merola.