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Innovazione digitale in sanità: l’AOU di Modena terza classificata

L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena si è classificata terza, il 21 maggio scorso, al Premio Innovazione Digitale in Sanità, organizzato dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano che dal 1999 hanno l’obiettivo di fare cultura in tutti i principali ambiti di Innovazione Digitale. L’Azienda modenese è stata premiata nella categoria Analisi dei dati e supporto alle decisioni cliniche nel corso della cerimonia che si è tenuta al Politecnico di Milano. Il progetto modenese di Analisi Semantica Referti Ambulatoriali per la Codifica delle Prestazioni (ASRACoP) prevede la creazione di un software per analizzare i referti ambulatoriali e supportare il medico nella codifica delle prestazioni prescritte.

Alla cerimonia di premiazione erano presenti gli autori del progetto: l’Ing. Mario Lugli, Direttore del Servizio di Tecnologie dell’Informazione, l’Ing. Alessandro Melzani, del Servizio Tecnologie dell’Informazioni, l’Ing. Alessandro Sala, del Servizio Amministrativo Ospedaliero, diretto dalla dottoressa Nicoletta Posa, e la dottoressa Sara Valerini, Otorinolaringoiatra dell’AOU di Modena, diretta dal prof. Livio Presutti, specialità nella quale il software è stato testato.  Sono stati presentati 60 progetti e quello di AOU di Modena è entrato tra i 10 finalisti, risultando terzo classificato della sua categoria.
Il progetto ‘ASRACoP’ è stato avviato nel 2017 dal Servizio Tecnologie dell’Informazione e dal Servizio Attività Amministrative Ospedaliere. Il gruppo di lavoro ha applicato un motore di analisi semantica di testi clinici ai referti medici di ambito dell’otorinolaringoiatra prodotti in sede di visita ambulatoriale, finalizzato a individuare eventuali prestazioni eseguite in aggiunta a quelle indicate nella prescrizione. Obiettivo del progetto era fornire al medico un ausilio per codificare in modo rapido e preciso le prestazioni aggiuntive effettuate, dando piena evidenza all’attività svolta, migliorando la correlazione tra risorse utilizzate e prestazioni erogate.

“Nella pratica – spiega l’Ing. Mario Lugli – al termine della visita specialistica, il medico scrive il referto a computer e può inserire, se svolte, le prestazioni aggiuntive rese necessarie rispetto a quelle previste nella prescrizione per poter formulare una diagnosi completa. Quando viene dato il comando di salvataggio e stampa del referto, il sistema lo analizza e grazie all’analisi semantica del testo è in grado di proporre al medico eventuali prestazioni aggiuntive nel caso non siano già state inserite dal medico stesso. Il medico, ovviamente, può approvare oppure respingere la proposta, nel caso non la ritenga congrua con quanto svolto durante la visita. In caso di approvazione il sistema aggiunge una prestazione a quella prevista in prenotazione, nel secondo caso rimane codificata come prestazione erogata quella prenotata o quella indicata dal medico stesso. L’esito del progetto è stato un effettivo miglioramento della qualità della codifica delle prestazioni, quantificato in circa un 25% di suggerimenti integrativi proposti e validati dai refertatori nei primi mesi di utilizzo. “Nella premiazione – ha concluso Lugli – la giuria ha preferito due progetti più strettamente legati a processi diagnostici e terapeutici. Come prima partecipazione al premio, però, credo che questo terzo posto sia un ottimo risultato”.

“La nostra esigenza – aggiunge la dottoressa Nicoletta Posa, Direttore del Servizio Amministrativo Ospedaliero – è intervenire con automatismi sui processi di codifica delle prestazioni prescritte dai professionisti. Dalle nostre analisi, infatti, esiste un forte disallineamento tra le attività prescritte e codificate nel sistema e quelle effettivamente svolte dal medico in sede di erogazione. L’obiettivo del progetto, costruito insieme al Servizio Tecnologie dell’Informazione aziendale ha proprio lo scopo di evitare questi errori materiali di codifica, senza gravare il personale medico di ulteriori incombenze burocratiche”.

La fase “Pilota” del progetto ha analizzato 1.820 referti prodotti in un mese dalla Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria. Il sistema ha segnalato prestazioni aggiuntive, rispetto a quelle prescritte, in 522 dei 1.820 referti, mentre nessuna prestazione aggiuntiva nei rimanenti 1.298. Tutti i referti sono stati successivamente analizzati da un medico specialista, che ha valutato il 77% delle prestazioni aggiuntive segnalate dal software corrette e ha confermato l’assenza di prestazioni aggiuntive nei 1.298 referti restanti. Durante il pilota è stato quindi possibile identificare il 50% in più di prestazioni erogate rispetto alla situazione di assenza del software. Nel settembre 2018 il progetto è andato a regime, sempre in Otorinolaringoiatria. Nel primo mese di effettivo utilizzo del sistema, i medici refertanti hanno accettato il 25% delle prestazioni suggerite dal software, quindi una percentuale minore rispetto a quella attesa (50%). Tale discrepanza è dovuta sia al fatto che l’introduzione del software ha portato ad una maggiore attenzione da parte dei medici in fase di codifica delle prestazioni, sia al fatto che alcuni medici sono più resistenti all’utilizzo dello strumento.

Nel corso del 2019 l’Azienda prevede di estendere il progetto alle Unità Operative di Dermatologia, Urologia, Ginecologia e Chirurgia Plastica. In futuro, si prevede di adottare gli strumenti di analisi semantica anche in altri ambiti clinici, al fine di valutare l’appropriatezza prescrittiva specialistica e farmacologica.

















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