Con quasi 1,4 miliardi di euro, Modena è la seconda provincia dell’Emilia-Romagna per l’export agroalimentare. E’ quanto sottolinea Coldiretti Modena sulla base dei dati del Rapporto 2018 sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna, presentato oggi a Bologna, frutto della collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Unioncamere regionale.
La nostra provincia – continua Coldiretti Modena – si colloca subito dopo Parma, prima con 1,58 miliardi di euro, staccando Ravenna (720 milioni), Reggio Emilia (625 milioni), Bologna (circa 600), Forlì-Cesena (oltre 560), Piacenza (circa 420), Ferrara (oltre 390) e Rimini oltre 220 milioni).
L’export complessivo dei prodotti agroalimentari dell’Emilia Romagna vale 6,5 miliardi di vendite oltreconfine nel 2018, facendo segnare un + 3,5% rispetto alla performance dell’anno precedente. Con la sola Modena che vanta ben 25 prodotti certificati fra Dop e Igp, le ragioni di questo successo – commenta Coldiretti Modena – stanno nell’inestimabile valore del patrimonio rappresentato dalla biodiversità dei nostri prodotti, portati in eredità fino a noi dalla tradizione agricola del nostro territorio.
L’altra faccia della medaglia di un tale primato – continua Coldiretti – è che i nostri prodotti, per via del loro valore irreplicabile, sono soggetti a continui tentativi di imitazione. L’Emilia Romagna è infatti una delle regioni più colpite al mondo dal fenomeno dell’italian sounding che ogni anno di fatto ruba ai nostri produttori oltre 2,5 miliardi di euro.
Inevitabile – conclude Coldiretti– che il valore della nostra produzione comporti anche che si presti il fianco a fenomeni di acquisizione di marchi nostrani da parte di aziende straniere che però, all’estero, non sono in grado di poter garantire la qualità dei nostri prodotti. La tutela dei marchi storici è infatti una necessità per il nostro agroalimentare dopo che ormai circa 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione fino all’impiego della manodopera.