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Lotta alle zanzare, ecco il Piano regionale arbovirosi 2019

La guerra alle zanzare quest’anno parte prima, a maggio e non più a giugno. Ma si anticipa anche la sorveglianza dei casi sospetti, cioè di quelle persone che potrebbero essere state vittime della trasmissione, sempre per colpa delle zanzare, dei virus Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile.
È la scelta della Regione Emilia-Romagna, condivisa con i sindaci, per prevenire quelle malattie, anche gravi, che possono essere veicolate attraverso la puntura della zanzara tigre e della zanzara culex.

Cosa si prevede di fare? Innanzitutto più controlli da parte dei Comuni, sia per la prevenzione che in caso di epidemie. E poi una serie di indicazioni precise per la gestione delle aree che vengono periodicamente allagate – ad esempio alcuni tipi di coltivazioni agricole – in modo da ridurre la proliferazione delle zanzare. E un campionamento straordinario di altre specie di uccelli, come stormi e piccioni – oltre a gazze, corvi e ghiandaie già monitorate – per verificare se abbiano o meno un ruolo nella circolazione virale.

Infine, per rendere possibile tutto questo, un aumento delle risorse assegnate – 200mila euro in più – che ogni anno la Regione Emilia-Romagna destina ai Comuni per le attività di disinfestazione: un sostegno finanziario che, per il 2019, sale complessivamente a 1 milione e 200mila euro.

Sono solo alcune delle principali novità previste dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi per il 2019, approvato in questi giorni dalla Giunta regionale.

Il Piano è frutto di un lungo lavoro preparatorio basato sull’esperienza degli anni passati, realizzato da un tavolo costituito da Regione, Enti locali e Aziende sanitarie, che hanno promosso anche corsi di formazione ad hoc per il personale. E già ad aprile il documento è stato illustrato e condiviso con tutti i sindaci dell’Emilia-Romagna.

Sorveglianza anticipata dei virus. Chikungunya, Dengue, Zika e zanzara tigre
Per questi tre virus, “veicolati” dalla zanzara tigre, si lavora, come già avvenuto negli anni precedenti, su due fronti: la sorveglianza umana e quella entomologica. Con una significativa novità, cioè l’ampliamento del periodo di sorveglianza dei casi sospetti: mentre prima era dal 1° giugno al 31 ottobre, adesso invece è già partito lo scorso 1° maggio, e sarà operativo fino al 30 novembre.

Per la sorveglianza degli insetti, viene confermato l’utilizzo di ovitrappole (attivate ogni 15 giorni) nei Comuni capoluogo. Quelle attive durante il periodo invernale hanno mostrato un certo numero di positività – cioè presenza di zanzara tigre – in tutti i controlli, eccetto nella seconda quindicina di marzo.

Un dato, questo, diverso rispetto agli anni passati, che sembra indicare un maggiore adattamento della zanzara tigre alle nostre latitudini. Il campionamento delle larve effettuato nelle scorse settimane ha mostrato comunque numeri inferiori a quelli dello stesso periodo del 2018: ciò indicherebbe una tendenza al posticipo della stagione di attività 2019 della zanzara-vettore.

West Nile e zanzara culex
Il West Nile è un virus veicolato dalla zanzara comune (culex). In questo caso si lavora su una sorveglianza integrata: umana, entomologica e veterinaria. Per la sorveglianza umana quest’anno è stato anticipato al 1° maggio il periodo in cui porre particolare attenzione all’individuazione dell’agente patogeno in qualunque caso di persona ricoverata che presenti febbre e manifestazioni neurologiche.

Per quanto riguarda la sorveglianza entomologica, nel Piano si conferma quella con trappole che, usando un’esca a base di anidride carbonica, attirano le zanzare e le catturano. Le trappole, posizionate regolarmente in tutte le aree rurali di pianura e bassa collina, sono attive da metà maggio a metà ottobre, con una raccolta dei campioni ogni 15 giorni. Nel caso in cui nelle zanzare catturate venga trovato il West Nile, scatta il segnale di circolazione virale; alcune trappole, posizionate ai confini provinciali, servono a segnalare la circolazione anche nelle province adiacenti, sia dell’Emilia-Romagna che di altre regioni.

Sul fronte veterinario, viene confermata la sorveglianza su uccelli della famiglia dei corvidi (gazze, ghiandaie, corvi) in collaborazione con l’assessorato regionale all’Agricoltura. Per incrementare la conoscenza su eventuali altre specie ornitologiche che possono avere un ruolo nel ciclo di trasmissione del virus sul territorio dell’Emilia-Romagna, quest’anno si è deciso di attivare un campionamento straordinario extrapiano di storni e piccioni. Continua anche la sorveglianza sui cavalli che manifestano i sintomi della malattia.

Uso dei prodotti adulticidi
È previsto un obbligo di comunicazione preventiva (cinque giorni prima), al Comune e all’Ausl, da parte del privato (cittadini, amministratori di condominio, vivaisti, gommisti, titolari di imprese con aree verdi annesse, e così via), nel caso in cui si vogliano effettuare, tramite aziende specializzate, disinfestazioni con prodotti adulticidi. La comunicazione va inviata con una motivazione tecnica allegata: ciò allo scopo di consentire all’Ausl una valutazione sulla reale necessità, al di fuori dell’emergenza sanitaria, dell’impiego di questi prodotti, che possono essere nocivi per l’uomo e gli animali.

La campagna di comunicazione
Sarà realizzata anche quest’anno, e presentata a breve, una specifica campagna di comunicazione della Regione: pieghevoli, locandine, opuscoli distribuiti da Aziende sanitarie e Comuni, ma anche un utilizzo sempre maggiore dei social per informare, sensibilizzare e dare consigli pratici ai cittadini.

















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