Si è chiuso con una autentica festa tra cucina e buffet la rassegna “Fuori Campo – Una risposta innovativa al fenomeno del Drop out”, il progetto tutto modenese contro l’abbandono dello sport giovanile che nella seconda edizione si è articolato a Carpi e Soliera coinvolgendo le società Handball Carpine (pallamano), La Patria 1879 (atletica), Solieravolley 150 (pallavolo) e Rugby Carpi. Quattro club profondamente radicati nelle Terre d’argine che, con le rispettive squadre giovanili, negli ultimi mesi hanno preso parte alla manifestazione itinerante organizzata dall’associazione sportiva Young Volley in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Fuori Campo 11 e col co-finanziamento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
IL PROGRAMMA – Fuori Campo si è sviluppato programmando tre incontri con ciascuna società, proponendo uno schema comune ma con differenti protagonisti. Si è iniziato col ciclo “Oggi alleno io”, un laboratorio esperienziale guidato dalla psicologa dello sport Valentina Marchesi in risposta al rapporto con l’allenatore, ma anche per contrastare il senso di fallimento individuale e la sperimentazione della leadership. “Incontro col campione” è stato il secondo tour di appuntamenti, in risposta alla difficoltà a conciliare scuola e allenamenti oltre che sul tema delle relazioni con coach e compagni: appunto ogni volta un differente campione, sempre legato al territorio, ha raccontato il proprio vissuto da praticante prima che di atleta di successo, prendendo poi fattivamente parte a un’esibizione della disciplina specifica del club. Sui campi si sono così succeduti Ludovico Fossali, iridato under 20 e argento ai mondiali di arrampicata sportiva, che si ha incontrato La Patria 1879; Rachele Barbieri, oro ai mondiali di ciclismo, che ha fatto visita al Rugby Carpi; la velocista Raphaela Lukudo, pluri-medagliata che giusto pochi giorni fa ha conseguito il bronzo mondiale nella staffetta, che si è intrattenuta con la Handball Carpine; e l’ex stella del tennis Adriana Serra Zanetti, già numero 69 del pianeta nel circuito Wta, ospitata dal Solieravolley 150.
Il terzo ciclo di incontri è stato ribattezzato “La merenda dell’atleta”: si è trattato di un laboratorio, realizzato con la nutrizionista dello sport Chiara Mezzetti, votato all’insegnamento del “prendersi cura di sé” grazie all’illustrazione di un’alimentazione corretta e di stili di vita salutari, servendo anche il tema del team building.
IL GRAN FINALE – Proprio proseguendo il discorso de “La merenda dell’atleta” ha preso vita l’appuntamento che ha terminato il progetto. Nella serata di giovedì 23 maggio, nei locali del Circolo Guerzoni, è andato infatti in scena l’evento finale con una “Gara di buffet”, la restituzione delle attività svolte e il festeggiamento del percorso. I protagonisti sono stati decine di ragazzi delle società sportive interessate, che hanno messo in atto gli insegnamenti della nutrizionista realizzando vere e proprie spese con un budget predefinito. Quindi con gli ingredienti appena acquistati hanno concepito diversi piatti costruiti secondo le logiche del benessere psico-fisico della persona attraverso la nutrizione: ne è nato un ricco buffet elaborato in tempo reale nelle cucine del Circolo dove, oltre all’apprendimento manuale di alcuni segreti dei fornelli, si è sviluppata la collaborazione. Lo staff di Fuori Campo ha premiato le migliori pietanze, elogiando i ragazzi per l’impegno e celebrando il percorso compiuto. E’ stata una festa, nella quale le società hanno “restituito” agli organizzatori i concetti e valori approfonditi nei diversi appuntamenti.
IL COMMENTO – Massimo Merighi dell’associazione sportiva Young Volley spiega che «è stato un viaggio assieme alle quattro società sportive, sodalizi che propongono sport forse meno diffusi: in un contesto sano e di divertimento sono emersi nei vari incontri valori importanti come la collaborazione, lo spirito di sacrificio, la responsabilità, la comunicazione; quindi valori legati all’esperienza sociale e totale dello sport, non solo connessi all’attività sul campo, e che diventano quindi fondamentali per la crescita di un giovane atleta. Vogliamo ringraziare i campioni che hanno aderito al nostro progetto: con tanta umiltà si sono davvero messi a servizio dei ragazzi, raccontando le loro esperienze legate non tanto alle medaglie vinte ma soprattutto ai problemi, ai sacrifici che hanno incontrato. Hanno fornito un esempio di come il drop out si possa superare, fornendo modelli positivi ai quali fare riferimento».