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Massimo impegno della Questura reggiana per rispondere al bisogno di sicurezza

Il Questore di Reggio Emilia continua ad imprimere il massimo impegno affinché tutti gli uffici della Questura diano seguito alle segnalazioni giunte dai cittadini e dalle loro associazioni per rispondere al bisogno di sicurezza percepita nelle zone già oggetto di numerosi interventi di controllo del territorio.

Ogni settimana infatti si riunisce in Questura un tavolo tecnico ove tutti i Dirigenti delle articolazioni della Polizia di Stato – ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, squadra mobile, divisione pasi, ufficio immigrazione – analizzano, pianificando di conseguenza, le azioni di contrasto in base alle segnalazioni in possesso.

Il Questore esamina gli esiti del tavolo tecnico e richiede al dipartimento della P.S. il supporto degli agenti del locale Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna occidentale avente sede in città.

Se prendiamo, per esempio come riferimento il periodo 1.1.2019 – 30.4.2019, i servizi straordinari disposti dal Questore hanno consentito di controllare: 2.591 soggetti; 7.093 veicoli; 874 documenti ai quali, aggiungendo i dati della sola “sezione volanti” della Questura nello stesso periodo di riferimento: 7.152 soggetti; 2.458 veicoli e 1.206 documenti, la sola Polizia di Stato, nei primi quattro mesi dell’anno in corso ha controllato complessivamente poco meno di 10.000 persone e altrettanti autoveicoli.

L’esame di un così grande numero di dati ha fatto emergere una serie di attività sulle quali poi tutti gli uffici della Questura ed in special modo quelli investigativi (Squadra Mobile e Digos) stanno lavorando.

Uno straniero di origine albanese E.F. classe 1983 senza fissa dimora e con precedenti penali per reati contro il patrimonio che era già stato espulso agli inizi del 2018 ed era già stato rimpatriato in Albania nel febbraio 2018, a distanza di qualche mese era stato nuovamente sorpreso nel territorio dello Stato ed arrestato per reingresso illegale. Lo straniero è stato complessivamente colpito da 12 decreti di espulsione emessi dai Prefetti di Reggio Emilia, Bologna, Treviso di cui 10 eseguiti con accompagnamento coattivo alla frontiera. A seguito delle violazioni commesse ha collezionato 8 denunce in stato di arresto per reingresso illegale e due denunce in stato di libertà per aver violato le misure imposte dal Questore in alternativa all’accompagnamento.
Proprio nella mattinata di ieri l’albanese è stato dimesso dalla locale casa circondariale “la Pulce” dopo aver scontato una pena di mesi 8 di reclusione a seguito delle violazioni commesse per il reato di reingresso clandestino sul territorio nazionale previsto dall’art. 13, comma 13 del Testo Unico Immigrazione.
Destinatario di un altro provvedimento di espulsione del Prefetto di Reggio Emilia, eseguito con Decreto di accompagnamento immediato alla frontiera emesso dal Questore di Reggio Emilia, è stato condotto presso l’Ufficio immigrazione della Questura che lo ha coattivamente accompagnato presso la frontiera aerea di Milano Malpensa.

















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