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Unione Terre di Castelli, aperto lo stato di agitazione dei dipendenti pubblici

I sindacati Fp/Cgil di Modena e Fp/Cisl Emilia Centrale, unitamente alle Rsu e ai lavoratori dell’Unione Terre diCastelli, dei Comuni ad essa aderenti (Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Guiglia, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Vignola, Zocca) e dell’Asp Terre di Castelli G. Gasparini, riuniti in assemblea il 14 maggio, hanno proclamato lo stato di agitazione per l’attacco al premio di produttività più volte annunciato nel corso della contrattazione decentrata. Domattina, giovedì 23 maggio, alle ore 10 i sindacati sono convocati insieme ai rappresentanti delle Amministrazioni in Prefettura a Modena per il tentativo di conciliazione.

Sindacati e lavoratori denunciano come la contrattazione decentrata dell’Unione Terre di Castelli dopo mesi di discussione ancora non produce i cambiamenti economici più volte richiesti dai sindacati, in attuazione del nuovo contratto nazionale delle funzioni locali firmato nel 2018 dopo 10 anni di blocco di contrattazione e aumenti salariali.
Da parte delle Amministrazioni pubbliche è stata, invece, più volte annunciata l’intenzione di un taglio lineare della produttività dei lavoratori. Questa scelta aggrava ulteriormente le condizioni dei lavoratori pubblici che in questi anni di profonda crisi economica e sociale hanno sempre risposto positivamente nel territorio, anche in condizioni di sottoccupazione e con conseguenze sui carichi di lavoro.

La mancanza di risposte anche sul tema della stabilizzazione del salario contrattato attraverso le progressioni economiche orizzontali dove le risorse lo permetterebbero, dopo 10 anni di continua ridefinizione, rende ancora più inaccettabile la situazione, invece che mostrare una Pubblica Amministrazione efficiente e motivata nel cogliere le novità del nuovo contratto nazionale.

Per tutti questi motivi gli oltre 670 lavoratori delle varie amministrazioni, le Rsu unitamente a Cgil e Cisl hanno preannunciato lo stato di agitazione dei lavoratori di tutto il territorio dell’Unione, contro la volontà di abbassare la produttività di tutti i dipendenti e il ritorno dei negoziati economici negli Enti con regole normative comuni per valorizzare l’unità territoriale.
Sindacati e lavoratori si aspettano di arrivare domani ad un accordo che possa far ripartire la contrattazione. In caso contrario saranno valutate le azioni successive da mettere in campo.

















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