La Sala Consiliare della Provincia di Reggio Emilia ha ospitato questa mattina il secondo incontro pubblico con il territorio promosso dall’Autorità distrettuale del Fiume Po, in collaborazione con Provincia e Regione Emilia-Romagna, sul bacino del torrente Enza ed in particolare per presentare le attività svolte ed il quadro di opportunità e criticità. L’incontro ha visto la presentazione di relazione tecnica da parte dello stesso segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale del Po, Meuccio Berselli, e gli interventi di autorità, istituzioni e portatori di interesse della Val d’Enza, tra cui diversi sindaci ed il sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Giammaria Manghi.
La mattinata è stata aperta dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, che ha sottolineato “l’importanza di questi momenti di condivisione, confronto e di discussione, anche viva”, nonché “la necessità, dopo l’analisi puntuale svolta nei mesi scorsi, di comprimere i tempi per arrivare a quella decisione finale consapevole che i cambiamenti climatici ci sollecitano e che cittadini e imprese si aspettano da noi per soddisfare il fabbisogno idrico della Val d’Enza, ottimizzando la gestione, anche attraverso la riduzione degli sprechi, di questa preziosa risorsa”.
“La Provincia di Reggio Emilia, insieme ai sindaci del territorio, intende continuare a svolgere quell’importante funzione di raccordo che, con la Regione, attraverso un apposito Tavolo tecnico-istituzionale ha permesso nei mesi scorsi di determinare il fabbisogno idrico per uso irriguo, potabile, industriale e ambientale del bacino dell’Enza, indicando una serie di azioni sinergiche in grado di colmare il deficit – commenta il presidente Giorgio Zanni – Soluzioni a breve, medio e lungo termine, tra le quali anche, ma non solo, un invaso in grado di soddisfare un fabbisogno trai 40 e i 70 milioni di metri cubi annui, sulle quali procede il lavoro di valutazione e pianificazione da parte dell’Autorità di bacino: l’obbiettivo è quello di arrivare in tempi rapidi ad un documento finale di sintesi, il più condiviso possibile, attraverso altri momenti di informazione e confronto con le varie sensibilità e le diverse componenti delle nostre comunità”.