Dalle ore 8.30 alle ore 12.00, presso i Poliambulatori dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia in Viale Risorgimento 80, verranno effettuati controlli gratuiti alla popolazione dei parametri collegati ai più importanti fattori di rischio vascolari: glicemia, colesterolo, pressione arteriosa e determinazione del ritmo cardiaco.
Verrà inoltre effettuata una valutazione multidisciplinare ed individualizzata del rischio cardio- e cerebrovascolare, corredata dall’indicazione delle strategie di modifica dello stile di vita e di controllo dei fattori di rischio che aiutano a prevenire le manifestazioni delle malattie cerebrovascolari, spiegando anche come individuare segni e sintomi precoci.
In presenza di un rischio cardio-vascolare elevato verranno inoltre consigliati gli adeguati approfondimenti.
L’iniziativa di prevenzione è organizzata nella nostra provincia da A.L.I.Ce. Reggio Emilia, in collaborazione con il Reparto di Neurologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova IRCSS di Reggio Emilia.
“La prevenzione è senza dubbio la strategia più efficace per diminuire l’incidenza dell’ictus – sostiene il Presidente dell’associazione Avv. Paolo Viappiani. Nel 2017 si sono registrati oltre 700 pazienti con ictus ischemico e oltre 200 pazienti con ictus emorragico solo nella provincia di Reggio Emilia. E’ bene inoltre ricordare che l’ictus è la patologia che causa oggi il più alto numero di disabili. Risultano pertanto importanti le giornate che organizziamo per sensibilizzare la popolazione sul tema ictus, facendo prevenzione e consigliare gli adeguati approfondimenti”.
L’ictus è un disturbo improvviso e focale della circolazione cerebrale che compromette rapidamente e sensibilmente la funzionalità della porzione del cervello interessata ed è da questa che derivano i sintomi.
L’Ictus si manifesta all’improvviso, di solito senza sintomi dolorosi, con interessamento di importanti funzioni (linguaggio, motricità, vista, sensibilità e coordinazione).
Ogni anno, nel nostro Paese, vengono registrati circa 200mila nuovi casi di ictus cerebrale, dei quali 4.200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. La mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico è pari al 20% mentre in caso di ictus emorragico la percentuale di mortalità sale al 50%.
Tra i fattori di rischio dell’ictus ci sono, oltre l’ipertensione arteriosa, anche il fumo, il diabete, l’ipercolesterolemia e la fibrillazione atriale (FA), quest’ultima responsabile di circa il 15% di tutti gli ictus e del 20% di tutti gli ictus ischemici.
Grazie ad una costante prevenzione ed a una attenta diagnosi precoce, il rischio di ictus e le sue conseguenze possono essere nettamente ridotti.
I punti cardine dell’azione preventiva sono, quindi, l’individuazione e la quantificazione del rischio e il conseguente avvio di un percorso di correzione dei fattori di rischio individuati: modifica delle abitudini di vita, abolizione del fumo, monitoraggio e/o terapia dell’ipertensione arteriosa, del diabete e della fibrillazione atriale.
Il messaggio che vuole dare A.L.I.Ce. è: l’ictus cerebrale si può prevenire e curare.