Nell’ambito di un procedimento per fatti di autoriciclaggio e reimpiego di cui sono accusati due imprenditori – A.G.P., 79 anni e R.P., 47 anni, padre e figlio residenti a Vignola (MO) – il Gip del Tribunale di Bologna, accogliendo la richiesta del P.M., ha disposto il sequestro preventivo di denaro e altri beni anche immobili fino a un valore di 43.778.000,00 euro.
L’inchiesta, che si caratterizza come una delle più rilevanti nel contrasto al fenomeno dell’autoriciclaggio in Italia, ha consentito di accertare la disponibilità in capo agli indagati di ingentissime risorse finanziarie, frutto, si ritiene, di sistematiche condotte di evasione fiscale ovvero di appropriazione indebita in danno di una S.P.A.. da loro controllata, holding di un noto gruppo industriale del settore del packaging e dei prodotti monouso in plastica.
Gli inquirenti della Guardia di Finanza, approfondendo con specifiche tecniche investigative il contenuto di segnalazioni di operazioni sospette, hanno ricostruito la complessa serie di trasferimenti di denaro tra società fiduciarie e società estere, con cui si è cercato di occultare la provenienza delittuosa delle risorse finanziare, in parte utilizzate dagli indagati per la sottoscrizione dell’aumento di capitale di una S.P.A.
Con la decisiva collaborazione del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna, cui erano delegate le indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Dott. Francesco Caleca, il provvedimento cautelare è stato eseguito con modalità tali da assicurare la piena operatività dell’azienda coinvolta, anche a garanzia della occupazione, in un ottica di rispetto dei criteri di adeguatezza e proporzionalità.