La Regione non perde tempo ed è già al lavoro con i suoi tecnici per la ricognizione puntuale dei danni subiti dalle coltivazioni agricole in tutta l’Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Appena passata l’ondata di maltempo del week end scorso – con precipitazioni oltre i 100 millimetri in 36 ore e neve sopra i 400 metri, evento che a primavera inoltrata qui non si vedeva da oltre 60 anni – l’assessorato all’Agricoltura ha attivato da subito i servizi territoriali per le verifiche sul campo e avviato la procedura per raccogliere le segnalazioni dei danni, che si prospettano ingenti per molte colture, dalla frutta ai cereali.Procedura che, se accertate le condizioni previste dalla legge nazionale per i risarcimenti, porterà alla richiesta al Governo del riconoscimento dello stato di calamità.
I tecnici regionali sono e saranno sul territorio per fornire tutto il supporto utile agli agricoltori colpiti. E per avere un quadro più aggiornato possibile, saranno ascoltate tutte le associazioni di categoria.
Un lavoro che vuole essere efficace e rapido: già venerdì prossimo 10 maggio, infatti, un primo punto della situazione verrà fatto in Regione nel corso dell’incontro della Consulta agricola insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli.
“Ci siamo da subito attivati per raccogliere le segnalazioni e verificare in campo lo stato dei danni. Verificheremo insieme anche alle associazioni agricole se vi sono le condizioni per richiedere lo stato di calamità, ai sensi di quanto previsto dalla legge nazionale, e quali altri istituti di indennizzo è possibile attivare. Per la parte di competenza regionale – sottolinea l’assessore – attiveremo le procedure per ottenere quanto possibile in merito a sgravi fiscali e previdenziali e rimodulazioni bancarie a favore delle imprese colpite.
“Come sempre, la Regione sta facendo e farà la sua parte e metterà in campo tutte le misure possibili nell’attesa che anche il Governo faccia la propria. Diversamente da quanto accaduto per i danni da gelate 2018 (Burian)- chiude Caselli- che, nonostante le ripetute sollecitazioni fatte dalla Regione al Governo, non ha trovato a Roma il giusto riscontro”.