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L’Osservatorio Geofisico di Unimore sull’andamento meteorologico di aprile 2019

La temperatura media del mese di aprile 2019 a Modena, registrata dalla strumentazione della stazione storica dell’Osservatorio Geofisico del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore sul torrione orientale del Palazzo Ducale, è risultata di 14.7°C.

“Anche aprile 2019 – afferma l’esperto meteorologo di Unimore Luca Lombroso – risulta così più caldo della media climatologica del periodo 1981-2010, con una anomalia positiva di +1.3°C”.

Nel quadro della serie storica, il mese si colloca come 24° più caldo dal 1860 a oggi. Le temperature sono oscillate fra i +7.6°C della temperatura minima più bassa e +22.8°C della massima più alta, entrambi molto distanti dai record assoluti mensili. Nel dettaglio, si osserva un inizio del mese caratterizzato da temperature superiori alla media, alcuni giorni, fra il 12 e il 15, con valori, soprattutto massimi, più bassi della norma, seguiti dal prevalere di giornate costantemente più calde della media, e un ritorno a valori inferiori a quelli attesi dalla climatologia a fine mese, in particolare la temperatura massima del giorno 29 è risultata di soli 12.4°C.

Le precipitazioni assommano a 75.6 mm, superiori del 14% alla media mensile che è di 66.3 mm. “Nel complesso – dice Luca Lombroso – non è una anomalia rilevante. Il mese risulta infatti al 47° posto fra quelli più piovosi”.

Il giorno più piovoso è stato l’11 aprile con 22.9 mm, un valore comunque non inconsueto in aprile, mese statisticamente piovoso.

Fra gli altri dati: il vento ha raggiunto i 53 km/h e il soleggiamento è stato scarso, 138 ore di sole l’eliofania assoluta, pari al 34% del soleggiamento astronomico teoricamente disponibile nel mese.

Nelle altre stazioni meteo, a Reggio Emilia si è riscontrata una temperatura media mensile di 13.2°C e di 13.3°C a Modena preso il Campus DIEF, situato nella periferia della città di Modena. La temperatura minima più bassa è risultata di +2.6°C a Reggio E., +3.2°C a Modena Campus DIEF, entrambe il giorno 1 del mese, e la massima più alta si è osservata il giorno 26, con 23.9°C a Reggio E. 23.4°C a Modena Campus DIEF.

Le piogge sono state pari a 120.5 mm a Reggio Emilia, 96 mm a Modena Campus DIEF. Il massimo di pioggia giornaliera risulta a Reggio Emilia il giorno 4, con 25.1 mm, mentre a Modena Campus DIEF si è verificato il giorno 11, con 27.7 mm.

“Potremmo inquadrare aprile 2019 – commenta il meteorologo Luca Lombroso – come un classico mese primaverile, con piogge frequenti e più mite della media, pur senza gli eccessi a cui spesso siamo abituati in questi anni. Notevoli gli sbalzi termici, con alcuni giorni più freddi della media, ma ben più frequentemente le temperature sono risultate superiori alla climatologia ufficiale”.

Nel mese ci sono stati 13 giorni con precipitazioni misurabili, in pratica un giorno ogni due, a conferma del proverbio <aprile ogni giorno un barile>. Le piogge, quindi, hanno contribuito ad attenuare la siccità dei mesi scorsi, ma il primo quadrimestre 2019 risulta comunque caldo e siccitoso.

Dall’inizio del 2019 la temperatura media risulta di 10.1°C, superiore di ben 2.2°C alla media 1981-2010.  Le piogge complessive risultano di 138.9 mm, con un deficit pluviometrico del 24%.

Previsione

Per il fine settimana si prospetta una situazione decisamente anomala, con una rara irruzione di aria fredda tardiva che porterà addirittura nevicate a quote basse nella giornata di domenica 5 maggio. Il tutto è dovuto a una anomala ondulazione della corrente a getto polare, innescata dalla formazione di un anticiclone sulla Groenlandia. L’aria fredda irromperà dalla sera di sabato 4 maggio, con forti raffiche di vento nel territorio modenese e repentino calo delle temperature. Dopo una prima fase, sabato, con fenomeni temporaleschi irregolari, domenica mattina si avranno precipitazioni diffuse anche intense e calo delle temperature, prossime a soli +5, +6°C domenica alle ore 12.00. La neve è prevista principalmente oltre i 300-500 m, con depositi anche di una certa consistenza per la stagione. Ove si innescassero fenomeni convettivi o processi orografici complessi, i fiocchi potrebbero scendere a quote anche più basse o perfino alle porte delle città “In questo mese – conferma Luca Lombroso – sarebbe un evento storico, ma al momento non prevedibile, proprio perché fuori dai canoni stagionali. Già in inverno la previsione neve è condizionata da molti fattori, a maggio poi, da esperienza, non abbiamo precedenti previsionali di questo tipo”.

Si ricorda, per curiosità, che una sola volta è nevicato in pianura a maggio presso l’Osservatorio Geofisico modenese, il 6 maggio 1861, giornata in cui l’allora Direttore Pietro Tacchini annotava “Dalla mezzanotte del 5 fino alle 2h del 6 neve copiosa, che raggiunse l’altezza di 10 centimetri. Alla neve tenne dietro la pioggia. I rami di molti alberi si ruppero per il soverchio peso della neve. Nel mattino del 6 i tetti rimasero coperti fin verso le 10 h. Alle 14 h era scomparsa ogni traccia di neve”.
















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