Temperature non adeguate, scarsa qualità dell’aria, mancanza o insufficienza di mangime ed acqua, poca pulizia. Non sempre e non dappertutto, infatti, i milioni e milioni di capi di bestiame, tra bovini, ovini, equini, suini e pollame che annualmente “viaggiano” sulle strade, vengono trasportati in condizioni di benessere.
Ed è per questo che la Regione Emilia-Romagna e il Comando regionale della Polizia stradale intendono potenziare ulteriormente le attività di controllo sul territorio – punto “nevralgico”, peraltro, di flussi di traffico in arrivo anche dai Paesi comunitari ed extra comunitari – lavorando a una programmazione congiunta degli interventi, anche in emergenza, puntando alla formazione del personale e alla gestione condivisa dei dati.
È quanto prevede, in sintesi, un accordo specifico, passato in questi giorni anche al vaglio della Giunta regionale, che lo ha approvato; gli obiettivi sono la salvaguardia del benessere e della sanità degli animali durante il trasporto, nonché la sicurezza degli alimenti, dei mangimi e dei sottoprodotti di origine animale; ma sempre con un occhio attento ovviamente anche alla sicurezza stradale e alla tutela della correttezza dei rapporti di libera concorrenza tra i Paesi dell’Unione.
Tra le ragioni che hanno indotto i firmatari a sottoscrivere l’accordo, vi è la convinzione che il trasporto rappresenti uno dei momenti più critici per la vita dell’animale: è fonte di stress, e in alcuni casi di vere e proprie sofferenze che costituiscono un problema etico di per sé, ma che si possono ripercuotere negativamente anche sulla qualità e sulla salubrità delle carni. Per questo, concordano Regione e Polizia Stradale, è necessario verificare che durante questa delicata fase siano rispettate le condizioni di benessere degli animali stabilite dalla normativa comunitaria e nazionale. E l’Emilia-Romagna lo fa controllando ogni anno milioni di capi.
I contenuti dell’accordo
In base all’accordo, i Servizi veterinari delle Aziende Usl della Regione e la Polizia stradale formalizzano e potenziano ulteriormente attività che già svolgono istituzionalmente. Attraverso un Comitato tecnico misto, che si riunirà periodicamente, i due soggetti programmeranno servizi congiunti di controllo su strada, scegliendo i tempi e i luoghi più idonei, interverranno e garantiranno reciproco supporto in caso di richiesta di collaborazione da parte dell’organo controllore che autonomamente effettua una verifica specifica. L’accordo prevede inoltre la possibilità di svolgere formazione congiunta agli operatori della Polizia stradale e ai veterinari pubblici; in aggiunta, si lavorerà a una gestione condivisa dei flussi informativi e dello scambio di dati, con l’obiettivo della trasmissione integrata al ministero della Salute delle rendicontazioni annuali e della comunicazione dei provvedimenti sanzionatori. L’accordo punta infine a evitare sovrapposizioni e, quindi, a razionalizzare i controlli effettuati autonomamente sul territorio da parte degli enti preposti alla vigilanza (Polizia stradale, Servizi veterinari delle Ausl e personale dell’Uvac – Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari), nonché a facilitare lo scambio di informazioni.
Al di fuori delle attività programmate, le pattuglie della Polizia stradale potranno richiedere, in particolari situazioni, l’intervento del Servizio veterinario dell’Ausl per contestare irregolarità collegate allo stato di stress/benessere animale o di salute degli animali: per esempio, in presenza di patologie precedenti il trasporto, come fratture o ferite. Analogamente, gli operatori del Servizio veterinario potranno richiedere l’intervento della Polizia stradale, qualora si renda necessario effettuare il fermo amministrativo degli automezzi, nonché in caso di sospette irregolarità che riguardano il Codice della strada.