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Bilancio Comune di Modena: disponibili 865 mila euro per investimenti

Depositi protetti per le bici in piazza Dante e piazza Manzoni, lo stralcio della pista ciclabile di via Emilia Est (tra via Fusco e Fossalta), la sostituzione degli infissi delle scuole Rodari. Sono i tre progetti per i quali nei prossimi giorni potranno partire le gare d’appalto grazie all’applicazione di una quota di 865 mila euro dell’avanzo di amministrazione del Consuntivo 2018 del Comune di Modena per finanziare gli investimenti per la parte di competenza comunale.

Lo ha stabilito il Consiglio comunale nell’ultima seduta prima delle elezioni, dedicata come prevedono le norme solo ad atti improrogabili e urgenti, approvando le due delibere: prima il Rendiconto della gestione, poi la Variazione di bilancio con la quale si è provveduto a finanziare gli interventi, tutti già previsti nel Programma triennale dei lavori pubblici.
Entrambi i provvedimenti sono stati approvati con il voto del Pd, di Sinistra Unità Modena e di CambiaModena; contrari Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Energie per l’Italia, Modena Volta Pagina e Lega Nord.

I due provvedimenti sono stati illustrati dall’assessore al Bilancio Andrea Bosi sottolineando come i tre investimenti possano contare su contributi europei assegnati al Comune dalla Regione, mentre il cofinanziamento comunale era previsto con risorse proprie dell’ente. Con la Variazione si modifica la fonte di finanziamento accelerando così l’avvio delle procedure di gara ed evitando il rischio di perdere i contributi.

Per i depositi per le biciclette e per la ciclabile di via Emilia Est i finanziamenti per 460 mila euro arrivano dal Fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020 e sono stati ottenuti dal Comune partecipando al bando della Regione “Realizzazione di ciclovie di interesse regionale e promozione della mobilità sostenibile”. Il contributo comunale per i depositi è di 125 mila euro, la metà del costo complessivo di 250 mila. Stessa quota anche per la ciclabile di via Emilia Est, nel tratto tra via Fusco e Fossalta, che ha un costo di 670 mila euro, con 335 mila euro di contributo comunale.

Per l’efficientamento energetico delle scuole Rodari, prevedendo la sostituzione degli infissi, la spesa complessiva è di 500 mila, finanziato con 95 mila euro di contributi europei del “Por Fesr Asse 4 edifici scolastici” assegnati dalla Regione e con una quota comunale è di 405 mila euro.

IN CINQUE ANNI INVESTIMENTI PER 275 MILIONI

Approvato il Consuntivo 2018 con quasi 8 milioni di euro di avanzo in conto capitale. In calo l’indebitamento, oggi è meno di 40 euro a cittadino

Il Consuntivo 2018 ha confermato sostanzialmente l’andamento finanziario degli ultimi anni con una riduzione della spesa corrente (poco meno di 207 milioni rispetto ai 220 dell’anno precedente) dovuta alle modifiche gestionali introdotte nella gestione delle Case residenza anziani e dei centri diurni (le risorse delle rette, riscosse direttamente dai gestori, non transitano più sul bilancio comunale), mentre gli investimenti sfiorano i 64 milioni: 63 milioni e 851 mila euro, con 41 milioni di contabilizzazioni, portando il valore complessivo degli investimenti finanziati negli ultimi cinque anni a quasi 275 milioni (con 114 milioni di contabilizzazioni).

Nella gestione 2018, che ha rispettato il saldo obiettivo del pareggio di bilancio e tutti gli altri vincoli di legge (dai limiti di spesa per il personale ai tempi di pagamento dei fornitori), l’avanzo di amministrazione in conto capitale è di quasi 8 milioni di euro, per circa la metà dovuto a economie di spesa e a entrate riscosse nel corso dell’anno. Oltre 5 milioni dell’avanzo, per la quota non vincolata, saranno destinati a investimenti.

Nel corso del 2018 è aumentata la consistenza patrimoniale dell’ente che ha raggiunto il valore di un miliardo e quasi 637 milioni di euro, 34 milioni in più rispetto all’anno precedente.

L’indebitamento dell’ente, invece, è calato e nel 2018 è di 7 milioni e 436 mila euro, meno di 40 euro a cittadino (39,91). Nel 2014 il debito sfiorava i 10 milioni ed era di 53,14 euro a residente. L’incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti si è più che dimezzata passando da 0,34 per cento a 0,15 per cento.

L’avanzo della gestione corrente è di quasi 73 milioni di euro e comprende l’accantonamento dei fondi crediti di dubbia esigibilità del Rendiconto 2017 (oltre 44 milioni) a cui si aggiungono quasi altri 12 milioni della gestione di competenza 2018.

Dell’avanzo fanno parte anche i 5,6 milioni di euro delle spese di personale non impegnate che riguardano in gran parte il salario accessorio di competenza 2018 ma da pagare nel corso di quest’anno, dopo che nei giorni scorsi è stato sottoscritto il contratto decentrato integrativo dei dipendenti comunali per la parte economica (quella giuridica era stata sottoscritta lo scorso anno).

Le entrate tributarie (la somma di tutte le imposte e le tasse dall’Imu alla Tasi, dalla Tari all’Irpef, fino a Tosap, pubblicità, affissioni, imposta soggiorno e passi carrabili) sono in linea con gli anni precedenti, intorno ai 145 milioni di euro, con l’indice della pressione tributaria pro capite a 781 euro (era 782 l’anno precedente). È cresciuta l’attività di recupero degli arretrati e dell’evasione fiscale con oltre 12 mila contribuenti messi a ruolo coattivo nel 2018: erano 9 mila l’anno precedente, circa 2.500 nel 2016.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Nell’ultima seduta prima delle elezioni, dedicata come prevedono le norme solo ad atti improrogabili e urgenti, il Consiglio comunale ha approvato il Rendiconto della gestione e la Variazione di bilancio con la quale si è provveduto a finanziare gli interventi, tutti già previsti nel Programma triennale dei lavori pubblici.

Entrambi i provvedimenti, illustrati dall’assessore al Bilancio Andrea Bosi, sono stati approvati con il voto del Pd, di Sinistra Unità Modena e di CambiaModena; contrari Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Energie per l’Italia, Modena Volta Pagina e Lega Nord.

Aprendo il dibattito, Mario Bussetti, per il M5s, si è soffermato sui numeri del Consuntivo per sottolineare che per presentare le tasse come stabili si fa il confronto solo con l’anno precedente, ignorando l’aumento significativo del primo anno, mentre per gli investimenti si fa l’esatto opposto, è cioè il confronto con l’inizio della legislatura per evidenziare il valore importante. Sulla qualità del bilancio, per il consigliere l’Amministrazione ha trascurato tre elementi “che invece per il Movimento sono prioritari come l’ambiente, e in particolare la gestione dei rifiuti, la qualità dell’aria e la mobilità sostenibile; la cultura, per la quale la programmazione è stata di basso livello; e la partecipazione”.

Per il Pd, Marco Forghieri ha affermato che, con questo ultimo consuntivo, “rendiamo conto alla città e agli elettori”. Negli ultimi anni, ha detto, è cambiato il mondo e, di conseguenza, anche le modalità con le quali le amministrazioni hanno dovuto impostare i loro bilanci, trovando modi diversi per fare fronte a nuovi problemi. Forghieri ha quindi sottolineato che “nonostante le difficoltà, siamo riusciti a presentare un bilancio solido, e anche a fronte di minori risorse siamo riusciti a garantire i servizi”.

Per Adolfo Morandi, Forza Italia, anche l’ultimo bilancio “si dimostra in continuità con la politica degli ultimi settant’anni di questa città. Noi pensiamo invece che occorra avere visioni nuove e innovative per cambiare la città in modo aperto e positivo”. Secondo il consigliere, da alcuni aspetti del bilancio emergono problemi che l’amministrazione non riesce a risolvere, come l’incapacità dell’amministrazione di recuperare i crediti, dimostrata dall’entità dei fondi crediti di dubbia esigibilità. “Non ci sono, quindi, aspetti positivi: si mantiene l’andamento del passato e si cerca di giustificare e mascherare per dire che i conti sono in ordine”.

“Essere in continuità con il passato non è necessariamente una cosa negativa, come dimostrano le condizioni di questo Comune rispetto a tanti altri in Italia”, ha ribattuto Marco Malferrari, Sinistra unita Modena, affermando che comunque le criticità ci sono ma derivano anche da un contesto nazionale che, soprattutto negli ultimi cinque anni, non ha aiutato gli enti locali a trovare le risorse per i loro progetti. A Modena ci siamo riusciti comunque, in modo corretto, senza aumentare il debito pubblico e ottenendo, grazie al lavoro degli uffici, risorse dall’Unione Europea”.

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