Quando è andato a riscuotere i proventi dei capi d’abbigliamento usati che aveva dato a un commerciante in conto vendita si è ritrovato con un pugno di mosche. Non solo il negozio dell’usato dove aveva consegnato i capi d’abbigliamento era chiuso e vuoto ma il commerciante era sparito.
In questo modo una 70enne pensionata reggiana, materializzato di essere rimasta vittima di un raggiro, si è presentata ai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce formalizzando la denuncia. Per questo motivo i carabinieri di via Adua, al termine degli accertamenti e i dovuti riscontri, ravvisando elementi di responsabilità carico del commerciante hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, un 50enne leccese chiamato a rispondere del reato di appropriazione indebita.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Reggio Emilia Santa Croce, l’anziana nel mese di novembre dello scorso anno si recava presso l’attività del 50enne consegnando vari oggetti e capi di abbigliamento per essere presi in carico e rivenduti, come documentato dalla lista di carico, per un totale di circa 500 euro, redatta dal commerciante a favore della donna.
Nei giorni scorsi la 70enne ritornavo presso il commerciante per riscuotere le eventuali somme di quanto venduto e consegnare altro abbigliamento. In questa circostanza aveva modo di accertare che il negozio era stato chiuso senza nessun avviso e che la sua merce era sparita. Da informazioni assunte dai residenti apprendeva che il negozio era chiuso già da un po’ di tempo e che il titolare era sparito. Compreso di essere rimasta vittima di un raggiro la donna si presentava ai carabinieri di via Adua denunciando l’accaduto. I militare della stazione di Reggio Emilia Santa Croce riscontrati i fatti procedevano quindi a denunciare il 50enne per il reato di appropriazione indebita.