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Meno alloggi nell’area dell’ex Mercato Bestiame a Modena

Nell’area dell’ex Mercato Bestiame a Modena non saranno più previsti 660 alloggi, ma solo 491 (120 dei quali già realizzati), con una riduzione complessiva di capacità edificatoria di 10 mila metri quadri: cala di 14 mila metri quadri per l’edilizia residenziale e di circa 4 mila metri quadri per commerciale, terziario e pubblici esercizi, mentre aumenta di quasi 8 mila per la scuola innovativa e i servizi al quartiere.

È una delle principali novità della variante al Piano particolareggiato di iniziativa pubblica del comparto adottata dal Consiglio comunale giovedì 4 aprile. Il Piano urbanistico attuativo è stato approvato con il voto di Pd, Sinistra unita Modena e Cambiamodena; l’astensione di Forza Italia, Energie per l’Italia, Modena Volta Pagina, il voto contrario del Movimento 5 stelle. Dopo la fase delle osservazioni, la variante dovrà essere approvata definitivamente dalla nuova Giunta comunale.

Illustrato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, il provvedimento adegua le previsioni per il comparto definite nel 2004 alle novità introdotte con il Progetto Periferie e in maniera integrata con lo sviluppo dell’area dell’ex Consorzio agrario (progetto Esselunga), con un miglioramento dell’organizzazione spaziale e volumetrica per tener conto dell’inserimento del Data Center, della scuola innovativa e degli edifici residenziali destinati all’housing sociale. Il nuovo particolareggiato, inoltre, ridefinisce e rimodula, in accordo con i soggetti attuatori, le previsioni urbanistiche per l’area dei privati, sostanzialmente ancora non attuate, tenendo conto della profonda crisi che ha coinvolto il settore edilizio con riduzione “della potenzialità edificatoria, sia residenziale che per gli altri usi ed una diversa modulazione – come si legge nella delibera – delle quote di edilizia residenziale sociale convenzionata ed agevolata”. La riduzione è di 169 alloggi.

Si confermano, invece, i 78 alloggi nell’area in piena disponibilità del Comune con la contemporanea previsione del recupero edilizio di una parte dell’edificio a due livelli che delimita il comparto su via del Mercato, all’interno del quale realizzare gli spazi comuni e condivisi propri del social housing.

La variante inserisce anche la previsione miglioramento della viabilità contenuta nel Progetto Periferie, con l’incremento della qualità urbana degli assi viari, la razionalizzazione dei posti auto, il ridisegno dei fronti e l’incremento della sicurezza della circolazione, il completamento e la valorizzazione dei percorsi ciclo pedonali.

Prevista anche la connessione dei sistemi di verde urbano esistenti (Parco di via Gerosa e Parco XXII Aprile) in un unico sistema con al centro il nuovo Parco del Campo Longo, percorribile mediante l’inserimento di brani di verde lineare lungo le principali direttrici ciclopedonali, mentre si rafforza il carattere identitario del comparto, “anche mediante la valorizzazione – come precisa la delibera – di una porta di ingresso facilmente riconoscibile, che metta in evidenza le preesistenze storiche della Palazzina Pucci e della Borsa Merci”.

Il dibattito in Consiglio

Il dibattito sull’adozione della variante relativa al comparto dell’ex Mercato bestiame che, dopo la fase delle osservazioni, dovrà essere approvata definitivamente dalla nuova Giunta comunale, è stato aperto dal consigliere di Forza Italia Adolfo Morandi affermando di “non avere motivi per essere contrario alla delibera, poiché l’area va recuperata”, ma ha sottolineando anche che “il problema sono i tempi per la realizzazione”. Riassumendo l’assetto presentato, con funzioni pubbliche, alloggi di cui una parte in edilizia convenzionata, scuola innovativa e Data center, Morandi ha ribadito: “Credo che la riqualificazione richieda tempi abbastanza lunghi”.

Walter Stella (Sinistra Unita Modena) ha definito “positivo” il Piano, “più snello rispetto a quello originale e quindi con maggiore permeabilità dell’area, diminuzione di previsione residenziale, distribuzione più razionale di servizi”. E rispetto alle funzioni pubbliche ha affermato: “Siamo in presenza di una svolta epocale per l’area nord; bisogna vigilare perché gli interventi vengano ultimati rapidamente”.

Diversi invece i motivi di contrarietà sollevati da Marco Rabboni (Movimento 5 stelle) a partire “dalle connessioni urbanistiche e di verde che non paiono sufficienti a evitare i rischi” fino ad arrivare al Data center “che è un doppione, uno spreco economico e si doveva evitare visto che già ne esiste uno”. Rabboni ha concluso dicendo: “Facile fare qualcosa di valido in quell’area, date le risorse che, meritoriamente, il Comune si è aggiudicato, ma rimangono valide le perplessità di tipo strategico già evidenziate in altre occasioni”.

Marco Chincarini (Modena Volta Pagina) ha sottolineato che si tratta di “un’area che si sta sbloccando grazie ai tecnici del Comune che hanno presentato al bando Periferie un progetto che si è aggiudicato ingenti risorse finanziarie”. Ricordando che nell’intervento coesistono funzioni pubbliche, social housing, innovazione attraverso il progetto di guida autonoma, Chincarini ha salutato con favore il Piano precisando però “resta da capire come mai si è interrotto il recupero di quell’area ed è fallito il precedente progetto”.

Per il Pd, Antonio Carpentieri ha sintetizzato quelle che sono le ragioni alla base della delibera: “Da una parte la possibilità di dare risposta alla richiesta di alloggi di qualità in locazione a prezzi contenuti, una richiesta che c’è ed è forte, dall’altra l’esigenza di far ripartire un’area ferma ormai da anni per diversi motivi, senza dimenticare la necessità di aumentare e migliorare la fascia verde”.

















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