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Appennino modenese, stagione invernale: il bilancio di Assoturismo-Confesercenti

“Una stagione positiva, dal punto di vista delle presenze turistiche, in scia con lo scorso anno nonostante la scarsità di precipitazioni.” Tempo di bilanci per le località appenniniche, prossime ormai ad archiviare l’inverno 2018-19. I mesi appena trascorsi consegnano un quadro tutto sommato confortante per le strutture turistico-ricettive delle stazioni invernali modenesi. Malgrado la differenza di condizioni che hanno caratterizzato il periodo, rispetto all’inverno scorso caratterizzato dall’innevamento perfetto ed abbondante, la sciabilità sulle piste da dicembre ad oggi è stata buona, grazie allo sforzo organizzativo di impiantisti ed addetti ai lavori. Un fattore questo che, unitamente al buon rapporto qualità/prezzo, non ha ridimensionato l’attrattività alto appenninica, lasciando praticamente invariato il saldo degli arrivi e delle presenze rispetto a quello dell’anno passato, che è corretto ricordare come fosse segnato da un forte incremento sulle stagioni precedenti. “Pur guardando al bicchiere mezzo pieno – fa notare Assoturismo-Confesercenti Modena – il nostro sistema turistico è però ancora troppo dipendente dalle condizioni meteo. Riteniamo occorra diversificare il prodotto ed investire maggiormente in promozione e commercializzazione.”

L’andamento stagionale

È stato un inverno particolarmente secco oltre che parecchio influenzato dalle condizioni meteo. Le scarse precipitazioni in avvio di stagione e le temperature alte fino alla vigilia delle festività natalizie avevano creato parecchio allarme per le presenze in forte calo rispetto all’anno precedente. L’inversione di tendenza che ha caratterizzato il periodo tra la fine di dicembre e la fine di gennaio, contrassegnato da qualche nevicata e temperature in picchiata hanno modificato la situazione, favorendo un buon afflusso di turisti. L’alta pressione poi, con sole e temperature rigide notturne da inizio febbraio ad oggi ha creato le condizioni ideali per un’apertura ininterrotta di piste ed impianti di risalita e quindi turisti e pernottamenti nelle strutture ricettive.

L’andamento delle strutture ricettive: alberghiero e ristorazione

Complessivamente il campione di strutture alberghiere monitorate da Confesercenti rileva una sostanziale stabilità delle presenze rispetto all’inverno 2017/2018 che come ricordato, è stato archiviato come una delle migliori stagioni degli ultimi anni. L’andamento mostra settimane bianche ancora in flessione seppur lieve, ed all’aumento dei week end lunghi. Da notare poi che i prezzi sono rimasti stabili e che per cercare di mantenere la percentuale di occupazione delle camere, molti alberghi hanno praticato promozioni con sconti sui listini. Strategie commerciali che occorre sottolinearlo, non consentono di certo l’incremento dei margini di guadagno. Utili che invece risultano indispensabili quando occorre programmare interventi di riqualificazione delle strutture alberghiere. Altrettanto positivo il bilancio delle imprese della ristorazione anche se in qualche caso si lamenta un leggero calo negli ultimi week end di marzo quando, complice la scarsità di neve al di fuori delle piste, gli escursionisti non strettamente interessati agli sport alpini sono stati scoraggiati a salire in montagna.

“La stagione turistica appena conclusa ha dimostrato che il prodotto neve del nostro Appennino è ancora un prodotto competitivo ed attrattivo almeno sul mercato tradizionale costituito principalmente dalle province limitrofe di Emilia Romagna e Toscana e qualcuna dal centro Italia – tiene ad evidenziare Assoturismo – Al fine però di prevenire il pericolo che una stagione invernale con un meteo avverso comporti un crollo del sistema turistico Appenninico, occorre capire su quali mercati potrebbe essere indirizzata l’offerta e soprattutto quali prodotti proporre. Per questo risulta fondamentale concordare con la Destinazione Turistica Bologna-Modena, Comuni del distretto e APT le direttrici sulle quale operare gli investimenti per accrescere la competitività dell’Appennino Modenese, processo che deve vedere protagonista una nuova governance atta a valorizzare le attrattive del territorio anche legate ad enogastronomia, cultura e soprattutto e sport oltre allo sci.”

















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