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Sul raddoppio Ires a no profit retromarcia del Governo

Per gli enti no profit l’Imposta sul reddito delle società è tornata al 12%: davanti alla reazione immediata e corale del Terzo Settore e delle istituzioni locali che conoscono bene il valore sociale del no profit e del volontariato, il governo ha fatto un passo indietro.

Lo ha detto l’assessora a Welfare e Coesione sociale Giuliana Urbelli rispondendo durante il Consiglio comunale di giovedì 23 marzo a un’interrogazione di Tomaso Fasano del Pd. L’interrogazione chiedeva se fosse possibile “quantificare l’impatto della misura” e se l’amministrazione comunale potesse “intervenire per mitigarne le conseguenze negative su enti no profit e associazioni di volontariato di Modena”, dove “sono più di 250 associazioni impegnate in attività di mutualismo legate a progetti di assistenza e solidarietà, spesso coinvolte con gli enti locali nella co-progettazione di servizi di utilità pubblica”. Lo stesso consigliere in Aula ha sottolineato che l’istanza è ormai superata dai fatti a cui si è arrivati anche grazie al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al suo intervento a favore di Terzo Settore e No profit.

L’assessora Urbelli ha spiegato che davanti alle proteste generali la misura del raddoppio dell’Ires, prevista nella Legge di Bilancio, che avrebbe portato nelle casse dello Stato 118 milioni di euro a spese degli operatori del Terzo Settore, è stata congelata dal Governo. Ha quindi ricordato il valore dei tanti enti di Terzo settore che operano nei settori della formazione, assistenza sociale, sanità, istruzione, anche attraverso l’impegno di migliaia di volontari (5 milioni in Italia) con azioni quotidiane che rafforzano la coesione sociale della nostra comunità.

In sede di replica, Fasano ha ringraziato l’assessora per la risposta e ha sottolineato che l’operazione del Governo “non era dovuta alla sciatteria che invece in altre occasioni questo governo ha dimostrato, ma voleva andare a colpire in maniera lucida il volontariato e quindi tutti coloro che si prendono cura degli altri. Resta perciò la preoccupazione che il tema si possa riproporre, considerate le difficoltà economiche che ci aspettano. Quindi – ha concluso – restiamo pronti a reagire, anche con azioni forti, nel caso il governo tentasse ancora di andare a colpire il sociale”.

















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