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Innovazione, dal 2014 ad oggi investiti oltre 2,6 miliardi per 6.500 progetti

In Emilia-Romagna sono stati investiti quasi 2,6 miliardi di euro in 6.500 progetti, a favore di imprese, università e centri di ricerca, enti di formazione ed enti locali nel periodo compreso tra 2014 e i primi due mesi del 2019.
I finanziamenti sono stati concessi nell’ambito della Strategia di specializzazione intelligente, S3, prevista dai regolamenti comunitari per il periodo di programmazione dei fondi europei 2014-2020.
Questi dati sono stati elaborati da Aster, attraverso un sistema di monitoraggio pubblico (https://www.regione.emilia-romagna.it/s3-monitoraggio/) che fornisce tutti gli aggiornamenti per misurare i risultati raggiunti e per l’analisi dei contributi della Regione Emilia-Romagna.

“Alla fine di febbraio- ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, commentando i risultati raggiunti-  la Regione ha già superato di quasi il 10% il totale stimato per l’intero periodo di programmazione che si chiuderà nel 2020. Sono stati finanziati oltre 6.500 tra imprese, università e centri di ricerca, enti di formazione, che partecipano attivamente alla realizzazione dei progetti. Nell’ambito di questo programma sono state create opportunità di occupazione per oltre 2.100 ricercatori e opportunità di formazione per più di 22.500 persone”.

Che cosa è stato finanziato

Secondo i dati elaborati, il 43% dei progetti monitorati sono relativi a ‘ricerca’ e ‘innovazione’. Ad essi si aggiungono gli ‘investimenti produttivi’ utili per assorbire e mettere a valore i risultati dell’innovazione.
Alle imprese sono andati i due terzi dei contributi pubblici concessi, 736 milioni di euro su 1.133 milioni: di questi oltre 730 milioni provengono dalla Regione, in larga misura riconducibili ai fondi strutturali europei, mentre oltre 372 milioni provengono dai bandi finanziati con risorse nazionali o del programma Horizon 2020.
Dal punto di vista settoriale, l’ambito della Meccatronica e motoristica è nettamente prevalente per le attività di R&S, rappresentando il 30% del totale dei progetti e quasi il 40% in termini di risorse finanziarie. Anche gli altri due ambiti identificati dalla S3 come portanti nell’economia regionale – Agroalimentare ed Edilizia e costruzioni – hanno un peso importante (circa il 15% ciascuno), mentre i due ambiti emergenti – Industrie della salute e del benessere e Industrie culturali e creative – seguono a distanza rispettivamente con il 12 e l’8%. Se invece si considerano tutte le tipologie di progetti, aumenta il peso dell’ambito Agroalimentare anche grazie alla consistenza delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale.

















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