Nell’attesa della grande mostra ‘Antonio Fontanesi e la sua eredità’, che si terrà a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia dal prossimo aprile, prosegue nella Sala del Tricolore del Municipio (piazza Prampolini 1) il ciclo di conferenze ‘Aspettando Fontanesi’, incentrato sulle più importanti mostre dedicate ai maestri e alla pittura dell’Ottocento in questo momento in corso in Italia.
Con questo scambio culturale, animato dagli interventi di studiosi, curatori delle mostre e direttori di Gallerie e Musei, Reggio Emilia inizia così un percorso di avvicinamento alla retrospettiva sul Fontanesi, ‘indagando’ sugli autori e l’ambiente artistico ‘respirati’ dal pittore e incisore reggiano.
Il ciclo ‘Aspettando Fontanesi’ è promosso e organizzato dai Musei Civici in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Reggio Emilia, Apt Servizi, ed è composto da quattro incontri, uno al mese da dicembre 2018 a marzo 2019, cioè sino a ridosso dell’inaugurazione della grande mostra sul pittore reggiano, e saranno tutti al venerdì, con ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti).
Nel prossimo incontro, in programma venerdì 22 marzo, alle ore 18, sarà presentata la mostra ‘Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini’, in corso ai Musei di San Domenico di Forlì fino al 16 giugno. A parlarne sarà il curatore Francesco Leone.
Incentrata sui cinquant’anni intercorsi tra l’Unitá d’Italia e la Grande Guerra, anni esaltanti e tormentati che hanno visto gli intellettuali e gli artisti impegnati sul fronte comune di promuovere una nuova coscienza unitaria, la mostra propone un confronto inedito tra le esperienze dei movimenti più sperimentali, come i Macchiaioli e i Divisionisti, e la cosiddetta arte “ufficiale”. L’arte di quei cinquant’anni è stata non solo un formidabile strumento celebrativo e di propaganda, ma anche e soprattutto il mezzo più efficace e popolare per fare conoscere agli italiani i percorsi appassionanti e contraddittori di una storia antica e recente caratterizzata da aspirazioni e slanci comuni, ma anche da drammatiche tensioni e divisioni. Attraverso una selezione di opere diventate iconiche, le dieci sezioni della mostra ricostruiscono i percorsi dei diversi generi, da quello storico alla rappresentazione della vita moderna, dall’arte di denuncia sociale al ritratto, al paesaggio.
Protagonisti di quei tormentati decenni sono pittori come Hayez, Domenico e Gerolamo Induno, Pompeo Molmenti, Faruffini, Cesare Maccari, Muzzioli, Costa, Fattori, Signorini, Lega, Lojacono, Patini, De Nittis, Boldini, Zandomenenghi, Corcos, Tito, Mancini, Previati, Morbelli, Pellizza da Volpedo, Michetti, Segantini, Sartorio, Balla, Boccioni, e scultori come Vela, Cecioni, Bazzaro, Butti, Monteverde, Gemito, Troubetzkoy, Bistolfi, Canonica. Protagonisti di correnti molto diverse sono stati accomunati dall’ambizione di creare, superando gli idiomi locali, una lingua comune in cui tutti gli italiani potessero riconoscersi.
Info: 0522 456477 Musei Civici – uffici, via Palazzolo, 2 (da lun a ven: 9-13/ mar, gio: 14-17); 0522 456816 Palazzo dei Musei, via Spallanzani, 1 orari di apertura; musei@municipio.re.it