Incontro straordinario sull’emergenza idrica causata dalla eccezionale ondata di siccità nella sede del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale tra amministratori, dirigenti dell’ente e i rappresentanti delle associazioni agricole dei territori interessati nelle province di Reggio Emilia e Modena. Al centro del focus, tra gli altri temi agroambientali affrontati, si è approfondito nel dettaglio l’anticipato avvio del servizio irriguo gestito dal Consorzio stesso a beneficio delle colture tipiche del comprensorio.
I tecnici dell’Emilia Centrale hanno assicurato i rappresentati degli agricoltori che il servizio irriguo è già stato avviato in particolare nella zona dei prati stabili della Val d’Enza, dove, in questo particolare frangente, si registra la maggiore esigenza di acqua per l’utilizzo irriguo. Oltre a questo rilevante provvedimento emergenziale in questi giorni è stata contestualmente attivata anche la derivazione dal Fiume Secchia, per la quale si è provveduto a tempo di record a sistemare l’invaso danneggiato dalla piena del 3 febbraio scorso. Per quanto concerne le prese di risorsa idrica dal Fiume Po a Boretto invece saranno necessari ancora alcuni giorni prima dell’attivazione dell’impianto idrovoro a causa del fenomeno dell’insabbiamento dovuto alla minor portata nell’alveo del grande fiume padano. Entro la fine del mese – in concomitanza con il previsto e significativo aumento delle esigenze irrigue per i nostri campi – il sistema andrà a regime in modo da soddisfare le richieste sperando naturalmente in qualche precipitazione che tarda troppo ad arrivare. Nel corso del summit all’Emilia Centrale sono stati inoltre presentati anche gli importanti interventi sulla rete irrigua essenziali per un’equilibrata e calibrata distribuzione dei flussi nei periodi di preponderante necessità collettiva: quello alla Botte Bentivoglio su alcuni impianti di sollevamento e sui altri canali principali per poter avviare regolarmente una stagione irrigua che si presenta lunga e particolarmente impegnativa, stante le portate “ già estive” di Fiumi e Torrenti, lo scarso livello di grandi laghi alpini e la poca neve caduta in montagna. Da più parti è stata infine manifestato l’auspicio che, a fronte di una situazione che già da ora si dimostra particolarmente difficile, i vincoli derivanti dalla normativa comunitaria sulle derivazioni da Fiumi e Torrenti vangano applicati tenendo conto della straordinarietà della situazione che si sta delineando.