Nel 2018, rispetto al 2017, è cresciuto in percentuale il prezzo dei vini da tavola; ma sono calate, meno, sempre in percentuale, le birre analcoliche. È costato di più l’abbigliamento intimo bimbi e meno il vestiario per l’attività sportiva. Il gas uso domestico è aumentato ed è calata la spesa per l’acqua. Sono aumentati i prezzi per la camera d’albergo mentre è calato il costo degli alcolici al bar.
Sono alcuni dei dati 2018 in rapporto al 2017 (ma anche al quinquennio dal 2014), che si possono trovare nella pubblicazione online, a cura del servizio Statistica comunale (www.comune.modena.it/servizio-statistica).
Il dato medio complessivo del 2018 (+1,1%) risulta in calo di -0,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Il dato tendenziale più basso del 2018 si è registrato nei mesi di febbraio e luglio (+ 0,7%), mentre il valore massimo è risultato quello di novembre (+ 1,6 per cento). Il confronto coi tassi mensili nazionali risulta inferiore in quasi tutti i mesi dell’anno.
Tra le dodici divisioni di spesa, che rappresentano il primo livello di classificazione dell’indice per il computo dell’inflazione, l’anno scorso cinque hanno registrato incrementi superiori al tasso medio annuale: “Altri beni e servizi” (+ 4,4); “Bevande alcoliche e tabacchi” (+ 3,4); “Trasporti” (+2,6); “Abitazione, acqua energetici” (+1,7); “Alimentari e bevande” (+1,3). Due divisioni sono risultate invece in linea con il valore medio: “Servizi ricettivi e ristorazione” (+1,1): “Ricreazione, spettacolo, cultura” (+0,8). In controtendenza, con valori negativi e quindi prezzi in calo, sono risultate “Istruzione” (-10,9); “Comunicazioni” (-3,5) e “Mobili, articoli e servizi casa” (-2,7). Invariate nel corso del 2018 “Abbigliamento e calzature” e “Servizi sanitari”.
All’interno di ogni singola divisione, spiegano i curatori della pubblicazione, qualche prodotto o servizio cresce di prezzo e altri, al contrario, diminuiscono. Così, prendendo ad esempio “Alimentari e bevande analcoliche”, l’aumento percentuale più forte tra i prodotti è stato su cacao e cioccolato in polvere (+ 5,1 %), mentre gli alimenti per bimbi sono cresciuti del + 4,1 %, e i prodotti ittici conservati del + 3,8 %. In diminuzione invece, nella stessa divisione, i prodotti preparati vegetariani o vegani (- 8,7 %), così come è calata la pasta fresca (- 4,5 %) e il burro (- 3,9 %).
Dal punto di vista territoriale il confronto sul livello congiunturale locale con quello delle venti città capoluogo di Regione, conferma che l’inflazione modenese nel 2018 è risultata in media sia col dato nazionale, sia nei confronti della maggioranza dei principali capoluoghi. Il maggior tasso di crescita è stato registrato a Bolzano (+1,9%), mentre la variazione minore ha riguardato la città di Potenza (+ 0,3 %).
Il confronto, sottolineano gli statistici del Comune, è possibile solo attraverso l’indice dei prezzi calcolato (con la supervisione dell’Istat) dai singoli servizi statistici locali e non sui prezzi rilevati.
Per quanto riguarda il campione, nel 2018 le rilevazioni a Modena sono state effettuate presso 435 punti vendita, hanno coinvolto operatori commerciali, artigiani e liberi professionisti, rappresentativi delle differenti tipologie commerciali e servizi presenti sul territorio comunale. Sono state rilevate nel complesso 4.580 quotazioni di prodotto.
Il documento “I prezzi a Modena nel 2018” analizza per divisioni di spesa, l’inflazione calcolata in corso d’anno sui prezzi rilevati mensilmente sul territorio comunale modenese, è corredato da informazioni sull’indagine quali normative e modalità di esecuzione, e fornisce anche uno storico sulle variazioni congiunturali nel quinquennio 2014-2018.
Il volume è realizzato soltanto in formato digitale (pdf), ed è scaricabile dal portale web del Comune (www.comune.modena.it/servizio-statistica).