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“Strade al veleno”: nessuna segnalazione al Comune di Modena

Sulle cosiddette “strade al veleno” il Comune di Modena non ha ricevuto alcuna comunicazione relativa all’indagine in corso ma “qualora risultasse un coinvolgimento di opere realizzate per il Comune, si procederebbe valutando ogni tutela in sede giudiziaria”. Lo spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Guerzoni sottolineando che il Comune “ha appreso dai giornali dell’esistenza di una indagine della Dda di Venezia a carico di aziende private su presunti reati ambientali nella realizzazione di infrastrutture viarie. Abbiamo piena fiducia nelle indagini della magistratura e speriamo si accertino al più presto le eventuali responsabilità poiché la sicurezza ambientale e la salute dei cittadini è una priorità assoluta”.

L’assessore Guerzoni replica anche al consigliere Andrea Galli che in una lettera aperta ha accostato questa vicenda a quella dell’ex rotatoria provvisoria di via Emilia Est sulla quale, ribadisce Guerzoni, l’amministrazione “non ha cambiato idea e ha pienamente recepito quanto votato in Consiglio comunale su indicazione della maggioranza di centro sinistra”.

Guerzoni, infatti, ricorda come “in tutte le conferenze dei servizi svoltesi il Comune di Modena ha sempre rifiutato ipotesi alternative proposte dall’azienda Cmb che non fossero lo smaltimento della ghiaia contenente fibre di amianto crisotilo. Questo mandato, lo ripeto, verrà mantenuto e infatti sono in corso le verifiche amministrative e giuridiche su come procedere nei confronti del privato per avere tutte le garanzie possibili di tutela del Comune”.

L’assessore Gurzoni però aggiunge anche che “è doveroso ricordare, cosa che Galli non fa nella sua lettera, che gli enti competenti in materia di inquinamento ambientale, come Arpae, ovviamente presenti nella conferenza dei servizi, hanno certificato che il materiale della ex rotonda provvisoria in sito è attualmente in piena sicurezza proprio per le caratteristiche delle fibre di amianto crisotilo. I verbali delle conferenze dei servizi sono atti pubblici, tra l’altro già richiesti e visionati da altri consiglieri comunali, e lì sono perfettamente riscontrabili le implicazioni tecniche in merito a cosa sarebbe necessario fare in caso di movimentazione del materiale, al suo smaltimento e alla conseguente bonifica/ripristino del materiale e del sito”.

















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