Cinque anni dopo l’alluvione del 18 e 19 gennaio 2014, continua l’impegno per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese.Il punto sullo stato dei lavori è stato fatto stamane, presso la sede della Provincia di Modena, dall’assessore regionale alla Difesa suolo e protezione civile, Paola Gazzolo, insieme al presidente della Provincia Giandomenico Tomei, i sindaci dei comuni interessati e il direttore di Aipo, Luigi Mille.
“Con la Provincia e i sindaci abbiamo scattato la fotografia della situazione e condiviso il cronoprogramma dei prossimi cantieri- spiega Gazzolo-. Le opere già svolte hanno permesso di accrescere i livelli di sicurezza del territorio come si è dimostrato anche in occasione delle piogge intense di inizio febbraio: non si sono manifestate criticità sulle arginature e le piene sono state laminate dalle Casse di espansione in modo efficace. Siamo nella giusta direzione e vogliamo proseguire, ma servono nuovi fondi nazionali. Oggi, a Roma, il presidente Bonaccini, con la Conferenza delle Regioni, incontrerà il premier Conte proprio per definire il quadro dei finanziamenti e delle azioni che il governo si impegna a mettere in campo”.
Gli interventi
Entro maggio partirà un nuovo cantiere da 8 milioni 800 mila euro per proseguire la sistemazione, il rialzo e il rinforzo delle arginature del Panaro. Proprio oggi scade il termine per la presentazione delle offerte, quindi Aipo affiderà i lavori che dureranno un anno e mezzo. Le opere – parte di un progetto complessivo da 12 milioni – riguarderanno i territori di Modena, Bomporto, Nonantola, Ravarino e Crevalcore.
E sempre per quanto riguarda il Panaro, in particolare, i lavori in appalto si completeranno con il nuovo argine tra il Ponte di Sant’Ambrogio, a Modena, e la confluenza nel Tiepido: un intervento da 5 milioni e mezzo, in progettazione.
Oltre 10 milioni e 700 mila euro sono a disposizione per i cantieri sui principali affluenti pedecollinari di Secchia e Panaro, e per i territori di valle 3 milioni e mezzo per la messa in sicurezza del torrente Tiepido, nel modenese, a Fossalta.
Intanto, proprio per quanto riguarda il Secchia, è già stato avviato l’adeguamento delle arginature, da Modena al confine con Mantova: un investimento da 12 milioni di euro che si aggiunge a quello in corso nel tratto tra il capoluogo provinciale e Campogalliano, per 6 milioni 700 mila euro.
Sale a 128 milioni il totale degli investimenti realizzati o programmati dal 2014 tra Secchia, Panaro e Naviglio. Regione e Aipo hanno già concluso 118 lavori per circa 40 milioni. E nel 2019 si confermano nuovi cantieri per 43 milioni di euro.
Infine, dopo la realizzazione, nel 2018, degli argini di contenimento sui lati nord, est e ovest (1 milione 850 mila euro), entro maggio sarà pubblicata la gara per ultimare la messa in sicurezza dei Prati di San Clemente con 1 milione 600 mila euro.
“Arginature, sistema delle casse di espansione e sicurezza dell’intera asta fluviale di Secchia, Panaro, Naviglio e dei loro affluenti, sono i tre pilastri su cui si fonda la strategia regionale, condivisa con il territorio- conclude l’assessore Gazzolo-. Per il rialzo, il ringrosso e il miglioramento funzionale delle arginature sono stati messi a disposizione in tutto 51,8 milioni di euro e alle opere già chiuse, nel 2019 si aggiungeranno investimenti per 30 milioni”.
“La recente piena dei fiumi- ha detto il presidente della Provincia Tomei- ha confermato ancora una volta l’importanza dei lavori realizzati finora ma anche la necessità di portare a termine al più presto i progetti già previsti per la messa in sicurezza del nodo idraulico modenese che resta uno dei più delicati a livello non solo regionale. Bene quindi l’avvio entro l’estate dei lavori sugli argini del Panaro così come quelli analoghi sul Secchia che stanno procedendo positivamente; oltre all’adeguamento degli argini occorre realizzare il potenziamento delle casse di espansione, in particolare quella del Secchia e del Naviglio”.