Sarà il giornalista e scrittore Gad Lerner ad aprire l’edizione 2019 di “In che mondo vivremo?”, percorso di approfondimento su razzismo, accoglienza, culture, migrazioni, identità e su come la società sta cambiando tra umanità aperta e porti chiusi. La rassegna, curata da Arci Modena con il patrocinio del Comune di Modena e, per questa edizione, in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, la Casa delle Culture di Modena, Lo Spazio Nuovo, Officina Progetto Windsor e Polisportiva Madonnina, nasce dopo gli attentati di Parigi del 2015 per provare a riflettere sui cambiamenti ed evoluzioni della società contemporanea. Il tema centrale sarà “umanità” – ispirato ai movimenti civili nati in questi mesi, come #umanitàperta – e saranno tre i sottotemi affrontati: identità, fratellanza e diritti umani. La rassegna è stata anticipata da una anteprima il 10 dicembre 2018 che ha visto la partecipazione del prof. Hussain Shaban, vice rettore AUNOHR di Beirut, del giornalista e scrittore Saad Kiwan e del sociologo Adel Jabbar. Grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore sono previsti 2CFU per gli studenti che saranno presenti a quattro delle cinque conferenze in programma tra febbraio ed aprile e presenteranno una relazione scritta. Gli incontri sono ad ingresso libero e gratuito. Informazioni su www.arcimodena.org, facebook e Instagram.
Si parte mercoledì 27 febbraio alle 21 a Lo Spazio Nuovo di Modena (via IV novembre 40/B) con il giornalista e scrittore Gad Lerner che parlerà di identità plurali, di cosa questo significhi nella società contemporanea e di come l’identità sia in continua mutazione sia per le singole persone che per le comunità. Lerner ha condotto trasmissioni come “L’Infedele”, “Otto e mezzo” e “Islam, Italia”” sia sulla Rai che su La7, ha scritto per diversi quotidiani tra cui “La Repubblica” ed è autore di saggi e romanzi. Si prosegue l’11 marzo alle 21, alla Casa delle Culture di Modena (via Wiligelmo 80) con Marwa Mahmoud, educatrice interculturale e il prof. Thomas Casadei di Unimore, che parleranno di diritti umani e di come questi siano presenti nella vita quotidiana di ogni persona. Mahmoud si occupa di progetti di educazione interculturale ed è tra i promotori del movimento “Italiani senza cittadinanza”; Casadei è docente di Filosofia del Diritto, Teoria e Prassi dei Diritti Umani all’Unimore e membro del CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e Vulnerabilità di Unimore. Infine, il 3 aprile alle 21, sempre alla Casa delle Culture di Modena, incontro con il teologo musulmano Adnane Mokrani e il dott. Matteo Al Kalak di Unimore che dialogheranno sul significato di fratellanza, di come questo sia un valore trasversale all’umanità, sia da un punto di vista laico che religioso. Mokrani è professore di Studi Islamici e di Relazioni Islamo-Cristiane al Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica e alla Pontificia Università Gregoriana a Roma. Matteo Al Kalak è docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese, Storia Politica dell’Europa Moderna e Rappresentazioni Politico Religiose al Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore. Le conferenze saranno coordinate da Anna Ferri di Arci Modena. A queste si aggiungono due incontri per confrontarsi sulle paure e l’incontro con l’altro e provare a riflettere insieme sulle cause di razzismo e pregiudizi attraverso esperienze dirette e analisi di dati e corrette informazioni: il 27 marzo alle 19 all’Officina Progetto Windsor (via San Faustino 155/U) e il 10 aprile alle 18.30 alla Polisportiva Madonnina (via Don Pasquino Fiorenzi 135) che avranno come protagonisti Tahar Lamri, giornalista e scrittore e il prof. Stefano Boni di Unimore. Lamri, algerino naturalizzato italiano, ha collaborato con diverse testate tra cui Internazionale, Left e Città Meticcia. Boni è docente di Antropologia Culturale presso Unimore, i suoi interessi di ricerca riguardano la disuguaglianza, l’etnografia dei movimenti sociali, la sensorialità nel mondo contemporaneo.