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Cresce in provincia di Bologna la comunità professionale delle Case della Salute

Sono 200 i medici specialisti ambulatoriali che lavorano nelle Case della Salute e dei Poliambulatori del territorio della provincia di Bologna, ai quali grazie al nuovo Regolamento firmato con l’Azienda Usl di Bologna viene ora riconosciuto un ruolo fondamentale nei percorsi di presa in carico dei pazienti cronici seguiti dalle Case della Salute, con l’obiettivo di superare la modalità di lavoro basata solo sulla singola prestazione.

Il regolamento è stato firmato da Azienda Usl di Bologna, SUMAI e CISL Medici, e prevede l’attuazione di un lavoro interdisciplinare e coordinato tra i vari specialisti.

Cardiologia, pneumologia, oncologia, dermatologia, oculistica, neuropsichiatria infantile, odontoiatria, e psicologia sono solo alcune delle 10 specialità offerte dagli specialisti ambulatoriali del territorio che grazie all’accordo concorrono al processo di presa in carico territoriale dei pazienti, in integrazione con le altre componenti professionali, ed in particolare con i Medici di Famiglia, gli infermieri e i Dipartimenti Ospedalieri. In questo modo i medici specialisti ambulatoriali entrano a fare parte a tutti gli effetti della comunità professionale della Casa della Salute ingrandendola e arricchendola.
Interverranno in particolari condizioni come la dimissione protetta dall’ospedale verso il domicilio, o nei percorsi che prevedono una assistenza continuata nel tempo, momenti nei quali la presenza di una comunità di specialisti alla quale il cittadino può riferirsi, costituisce indubbiamente un valore aggiunto.

Contribuiranno in generale allo sviluppo di un sistema a rete per la gestione del percorso del paziente realizzando una medicina di iniziativa attraverso i Percorsi Diagnostici Terapeutici e Assistenziali e una gestione proattiva delle cronicità, delle complessità. Aumenteranno il coordinamento tra professionisti, il confronto fra pari, finalizzato alla riduzione della variabilità dei comportamenti clinici tramite strumenti quali la condivisione di programmi e protocolli terapeutici, le iniziative di formazione professionale, la raccolta di dati clinici, statistici ed epidemiologici, e la valutazione delle attività attraverso audit clinici e organizzativi.

















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