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Eletta la nuova segreteria regionale della FP Cgil Emilia-Romagna

L’Assemblea Generale della Funzione Pubblica Cgil dell’Emilia-Romagna – il sindacato che rappresenta e tutela lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici – ha eletto ieri con voto segreto la nuova segreteria. Due le conferme rispetto alla segreteria precedente: Marco Blanzieri e Marco Bonaccini; tre i nuovi ingressi con Stefania Bollati, Elisabetta Morolli e Marco Pasquini.

I nominativi sono stati proposti ad inizio seduta dal segretario generale Fp Cgil Emilia-Romagna Mauro Puglia, quindi sottoposti alla consultazione ed al voto dei componenti l’Assemblea Generale. Il voto segreto ha dato un esito del tutto positivo: su 78 votanti i favorevoli sono stati 72, pari al 92.3%, i contrari 5, 1 scheda bianca.

I membri della nuova segreteria, avendo già esercitato prima responsabilità in federazioni territoriali, coordinato le politiche contrattuali nei maggiori comparti della categoria, rappresentando le articolate esperienze che caratterizzano la contrattazione nei territori dell’Emilia-Romagna sapranno garantire continuità al percorso svolto sino ad ora, caratterizzato da politiche contrattuali e di integrazione tra comparti, attraverso un forte lavoro sinergico tra segreteria regionale e territori.

La nuova segreteria continuerà ad operare in strettissima connessione con i diversi territori, affinché la FP Cgil affronti da protagonista le numerose sfide dei prossimi anni, a partire dalla costruzione della piattaforma per il rinnovo contrattuale dei contratti delle Funzioni Centrali, della Sanità e delle Funzioni Locali (oltre 100.000 addetti nella nostra regione), dalle complesse trattative per il rinnovo dei CCNL della cooperazione sociale (circa 40.000 lavoratici e lavoratori in Emilia-Romagna) e della sanità privata (6.000 addetti). Di grande importanza anche le azioni a sostegno dei circa 2.000 operatori impegnati nel sistema di accoglienza: la gran parte di questi sta infatti rischiando di perdere (ed una parte di loro lo ha già perso) il proprio lavoro, a causa delle politiche del Governo tese a cavalcare una evidente onda xenofoba a fini elettorali, e che a tale scopo non ha alcun scrupolo nel danneggiare non solo cittadini stranieri, ma anche cittadini lavoratori italiani.

















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