Mettersi nei panni delle vittime di reato. Prendere posizione dinanzi alla violenza. Interrogarsi su bullismo, modelli di genere e rischi della Rete. Promuovere legalità e responsabilità. E per imparare a farlo: un gioco di ruolo.
Il tutto nasce da un’idea della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati insieme al Teatro dell’Argine di San Lazzaro di Savena (Bo), con la collaborazione del Comune di Ferrara e della Regione Emilia-Romagna.
Il titolo dell’iniziativa è “Noi, parti offese. Solidarietà in scena”, un vero e proprio strumento didattico che sarà presentato domani, mercoledì 20 febbraio, dalle 15 alle 18, nel Palazzo di Legacoop (viale Aldo Moro 16) a Bologna. L’incontro di lancio è destinato agli adulti: 80 insegnanti, educatori e operatori sociali di diverse realtà, potenziali conduttori di nuove iniziative grazie al kit didattico che verrà sperimentato e consegnato a Bologna.
Poi, tra marzo e aprile, sono in programma incontri con studenti di scuola secondaria di secondo grado a Ferrara (Istituto Bachelet), Bologna (Istituto Rosa Luxembug) e Sassuolo (al Festival GAL – GenerAzione Legale 2019).
“Il gioco di ruolo si propone di far conoscere dall’interno l’operato della Fondazione- racconta la direttrice, Elena Buccoliero- e al tempo stesso sperimentare con i partecipanti uno strumento didattico che potrà poi essere proposto per promuovere in gruppi di adolescenti o di adulti la riflessione sulle conseguenze della violenza, per favorire comportamenti responsabili e solidali verso chi ne è colpito. Abbiamo già sperimentato il gioco con centinaia di studenti di scuola superiore in diverse città dell’Emilia-Romagna (Ferrara, Piacenza, Parma, Modena, Bologna e San Lazzaro di Savena) e a Ferrara anche con un pubblico adulto (di insegnanti, educatori, assistenti sociali, psicologi e Forze dell’Ordine), con la conduzione del presidente della Fondazione, Carlo Lucarelli. Il gioco di ruolo si è confermato come uno strumento educativo duttile e ricco, tanto che ne abbiamo tratto un vero e proprio kit didattico che insegnanti, educatori e conduttori di gruppo possono anche utilizzare in autonomia”.
Le regole del gioco
Obiettivo del gioco, per coloro che vi prendono parte, è approfondire le conseguenze di un grave reato. Ai partecipanti sono presentate tre storie che riguardano: rapina e bullismo; adescamento sessuale online e violenza sessuale su un’adolescente; maltrattamenti in famiglia.
Il confronto e i lavori, prima divisi in gruppo e poi tutti insieme, servono a comprendere le esigenze delle persone offese tanto da elaborare un progetto di aiuto concreto da presentare alla Fondazione.
Per maggiori informazioni sul kit didattico:
– Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati, e-mail fondazionevittime@regione.emilia-romagna.it
– Comune di Ferrara, Centro di Mediazione, e-mail centro.mediazione@comune.fe.it
Come sostenere la Fondazione
Nel 2018 sono stati 31 i casi trattati dalla Fondazione, 70 le persone (vittime di reato o loro familiari) aiutate con oltre 207mila euro di contributi erogati.
Per sostenere l’attività della Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati (http://www.regione.emilia-romagna.it/fondazione-per-le-vittime-dei-reati) si può devolvere il proprio cinque per mille indicando il codice fiscale 02490441207.
Sono possibili, inoltre, donazioni sul conto corrente intestato alla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati: con un bonifico bancario all’Iban IT 08 P 02008 02416 000010328177 o con pagamento PayPal qui di seguito abilitato sul sito della Fondazione (http://www.regione.emilia-romagna.it/fondazione-per-le-vittime-dei-reati/sostienici/donazioni-e-5×1000). Le donazioni sono detraibili ai fini fiscali: basta conservare la copia del versamento e allegarla alla dichiarazione dei redditi annuale.