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Incontro tra Ministero e Regioni sul Piano nazionale contro la violenza sulle donne

Il punto sul Piano nazionale contro la violenza alle donne è stato al centro dell’incontro che si è svolto ieri a Roma, tra il sottosegretario con delega alle Pari opportunità Vincenzo Spadafora e i rappresentanti delle Regioni, componenti della commissione Politiche sociali.

L’assessora regionale alle Pari opportunità Emma Petitti, nell’occasione, ha ribadito l’importanza per la Regione Emilia-Romagna di una regia complessiva, capace di dare continuità alle risorse nazionali e che investa sulla governance regionale.

“Le Regioni– afferma Petitti- sono più vicine ai territori e possono in modo più puntuale indirizzare le risorse rispetto alle esigenze e ai bisogni. Serve che l’osservatorio nazionale che monitora il fenomeno si coordini con gli osservatori regionali, dove presenti, come nella nostra Regione”.

“Per noi- aggiunge Petitti- è fondamentale che la rete dei centri antiviolenza, case rifugio, sportelli e rete sociosanitaria, possano avere continuità di azione con risorse nazionali e regionali. Vogliamo che il lavoro educativo nelle scuole venga seriamente preso in considerazione in ogni territorio. La nostra esperienza di questi anni continuerà, vogliamo radicare un lavoro complesso ma indispensabile, capace di parlare soprattutto ai più giovani. È indispensabile poi proseguire con i progetti di formazione rivolti ai formatori, il personale della rete di riferimento ospedaliera e territoriale sanitaria e sociale. Le donne vanno accompagnate in un percorso di rinascita che tenga conto del sostegno all’emergenza abitativa e lavorativa con fondi speciali dedicati”.

“Chiediamo che quello che è stato impostato e attivato in questi anni prosegua e si potenzi. E che i 32 milioni che nel 2019 vanno ripartiti tra le Regioni possano presto vedere la loro destinazione, perché è giusto non lasciare i territori nell’incertezza. Non abbasseremo la guardia e collaboreremo per realizzare ogni passo avanti. Perché come diciamo sempre, la violenza sulle donne non è un fatto privato ma una sfida culturale e sociale che deve riguardare indistintamente tutti noi”.

















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