Educazione alla cittadinanza e insegnamento della Costituzione: sono due cavalli di battaglia del lungo e articolato impegno didattico ed educativo del reggiano Luciano Corradini (foto), figura di spicco dell’associazionismo professionale cattolico: è stato presidente prima dell’UCIIM reggiana poi di quella nazionale. Attivamente impegnato nell’AGe, è stato docente negli istituti cittadini, poi di pedagogia nell’Università, sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, vicepresidente del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, al suo nome sono legati importanti progetti sulla condizione giovanile.
Nel volume “Educazione alla cittadinanza e insegnamento della Costituzione” curato con Giuseppe Mari, edito recentemente da Vita e Pensiero dell’Università Cattolica di Milano, sono raccolti i contributi di una quindicina di studio articolati in tre sezioni: lineamenti fondativi, progettazione scolastica ed esemplificazione didattica, resoconti delle sperimentazioni.
Va ricordato che la Carta costituzionale costituisce, per la scuola istituita o riconosciuta dalla Repubblica, non solo la legge fondamentale del nostro ordinamento, ma anche un “ambiente” culturale e pedagogico, dotato di forza ideale, di chiarezza e organicità etica, giuridica e politica, capace di accogliere, dar senso e orientamento alle persone che vivono nella scuola e alle discipline e alle attività che vi si svolgono. Dopo il varo della Costituzione, avvenuto un anno prima della Dichiarazione dei diritti umani, il problema di una valorizzazione anche didattica di questo codice si è posto in vario modo, anche fra incertezze e dissensi. Del tema si è reso necessario investire nuovamente il Parlamento. Nessuna disciplina può garantire da sola la solida formazione alla “cittadinanza” locale, nazionale e globale di cui c’è oggi bisogno: è però necessario anche uno specifico sia pur limitato monteore dedicato, secondo le età dei ragazzi, allo studio, alla riflessione, alla elaborazione di idee relative alla Costituzione, ai suoi contenuti e alle sue implicazioni a livello scolastico, nazionale e internazionale. Diritti non riconosciuti e doveri non esercitati non perdono per ciò stesso il loro valore etico, giuridico e politico.
In questo libro, che già nel titolo distingue e unisce due fondamentali problematiche: “l’educazione alla cittadinanza” e “l’insegnamento della Costituzione”, la tematica viene affrontata con contributi di carattere pedagogico, storico-critico, giuridico, didattico e con relazioni di specifiche esperienze condotte in istituti scolastici.
Per affrontare il compito dell’educazione civica, scartata ogni pretesa di autosufficienza o di delega ad altri, pare difficile pensare, per tutto il Paese, a una sede più legittimata della scuola, istituita dalla Repubblica o da essa riconosciuta come paritaria, sottolinea il docente reggiano, educatore e maestro di generazioni di allievi.
Nell’introduzione, dall’emblematico titolo “Il crescente bisogno di buona politica e di buona educazione civica”, Luciano Corradini scrive che la Costituzione potrebbe servire nella scuola anche come “stetoscopio”, capace di farci percepire meglio i battiti del cuore malato del nostro tempo, e come “tecnigrafo”, utile a tracciare le coordinate entro le quali realizzare una possibile convivenza rispettosa dei diritti, pacifica, non violenta e unita”.