Per la bonifica dell’area ex Amcm, che rientra tra gli impegni assunti dal raggruppamento di imprese per l’intervento nel comparto, nel limite di 500 mila euro a carico del privato, i tecnici ritengono quella cifra congrua anche alla luce dei risultati delle indagini ambientali realizzate tra novembre e dicembre 2018 a integrazione di quelle che si erano concluse un anno prima. Lo ha spiegato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli rispondendo in Consiglio comunale all’interrogazione di Luigia Santoro (Lega Nord) che si soffermava anche sulla procedura seguita per l’aggiudicazione arrivando a chiedere come mai il Comune avesse stipulato ugualmente il contratto essendo cambiate le condizioni indicate nella lettera di invito alla gara.
L’assessora Vandelli ha precisato che si è trattato di una procedura competitiva con negoziazione, una delle novità introdotte dal nuovo Codice degli appalti ampliando la procedura di negoziazione ristretta già introdotta nel 2014 con la direttiva Ue. E la procedura è stata seguita in modo “assolutamente coerente e rispettoso delle disposizioni del Codice dei Contratti e con il rispetto dei principi di trasparenza e par condicio”.
“Il bando di gara – ha aggiunto l’assessora – non prevedeva clausole relative ai costi da sostenersi per la bonifica ambientale dell’area, costi che di norma spettano al proprietario, cioè al Comune. Nella negoziazione si è arrivati a stabilire che fino a mezzo milione saranno a carico del privato. E quella cifra, sulla base delle valutazioni tecniche, è ritenuta congrua conveniente e idonea rispetto all’oggetto del bando e agli indirizzi delle delibere consiliari del 2016”.
In particolare, l’assessora ha ricordato che nel corso della fase di negoziazione è stato affrontato ed approfondito il tema delle bonifiche ambientali, sia rianalizzando le indagini già effettuate negli anni precedenti sia effettuando una nuova campagna di indagini affidata alla ditta Geoprobe che si è conclusa nel gennaio del 2018. “Su questa base analitica – ha affermato Vandelli – si è ritenuto che la soglia di 500 mila euro euro per i costi di bonifica ambientale si potesse ritenere cautelativa per l’Amministrazione comunale”.
Ai fini della stipula del contratto, anche su richiesta del raggruppamento di imprese, ha aggiunto l’assessora, si è comunque ritenuto opportuno approfondire alcuni aspetti delle indagini già svolte, con ulteriori carotaggi e analisi di laboratorio, affidando alla ditta Airis un ulteriore incarico alla fine del 2018.
I risultati delle indagini ambientali effettuate nei mesi di novembre e dicembre hanno evidenziato in due sondaggi “la presenza di alcune contaminazioni nei terreni superficiali di riporto (fino a un metro di profondità) e il superamento delle concentrazioni di soglia per alcuni parametri”, ma confermando sostanzialmente i dati della precedente indagine così che “in merito alla valutazione dei costi prevedibili di bonifica dell’area – ha affermato Vandelli – il tecnico incaricato, ritiene possibile affermare, in via preliminare, che l’importo scaturito nell’ambito della procedura competitiva con negoziazione pari a 500 mila euro possa ritenersi congruo. Tale importo dovrà essere definitivamente confermato a seguito dell’esito della procedura di caratterizzazione completa prevista dalla normativa”.
Nella replica la consigliera Santoro ha affermato: “Risposta inesatta assessore, perché la cifra sarà forse congrua ma qualora non lo fosse chi metterà la differenza? Il Comune ovviamente e quindi i cittadini”. Trasformata l’interrogazione in interpellanza, anche Marco Chincarini (Modena Volta Pagina) ha chiesto cosa succede se poi la bonifica costa più dei 500 mila euro e ha affermato che non è opportuno rimettersi all’offerta di una società, serviva una relazione tecnica che definisse il valore effettivo.
Per Diego Lenzini (Pd) quando dagli aspetti politici si scende sulla valutazione del lavoro dei tecnici si rischia: “Nella negoziazione si è raggiunto un punto di equilibrio sulla base di perizie tecniche, non c’è altro da capire”.
Nelle conclusioni l’assessora Vandelli ha ribadito che “l’area è pubblica e i costi di bonifica sarebbero a carico del Comune, qui come in un gioco di specchi stiamo ribaltando le cose. Abbiamo fatto un accordo: è onere del privato fino a 500 mila euro, poi dovrebbe intervenire l’amministrazione ma tutte le indagini stanno ridimensionando i costi di bonifica”.