Si sono chiuse le iscrizioni alle scuole superiori della provincia di Reggio Emilia per il prossimo anno scolastico 2019/2020. Al termine delle operazioni online da parte delle famiglie, sono 4.484 le iscrizioni effettivamente pervenute, di cui 4.455 alle scuole statali e 29 alle scuole paritarie, pari all’89% circa degli alunni che stanno frequentando la terza media (5.054, 75 in meno rispetto all’anno scorso).
Le aree di studio
Riguardo alla distribuzione percentuale degli iscritti tra aree di studio (liceale, tecnica e professionale), dai primi dati disponibili la propensione verso i licei risulta meno marcata. Ha infatti scelto un indirizzo liceale il 40,1% dei ragazzi, contro il 42,4% dell’anno scorso, mentre aumentano le iscrizioni verso gli indirizzi dell’istruzione tecnica (da 34,5 al 36,9% di quest’anno) e restano stabili gli indirizzi professionali (da 23,1 a 23%).
Le scuole
Le scelte compiute dai ragazzi e dalle loro famiglie si ripercuotono ovviamente sui singoli istituti. A Reggio Emilia sono in calo dunque i licei, in particolare Moro (-55), Canossa (-49) e Chierici (-33), oltre all’istituto Motti (-46), che non offre più la qualifica professionale triennale. In lieve flessione anche l’istituto professionale Filippo Re (-21). Particolare preferenza è stata data invece all’Istituto Zanelli (+49). In leggero aumento Pascal (+13), liceo Ariosto-Spallanzani (+14), Scaruffi-Levi-Tricolore (+18), Secchi (+6), Nobili (+15). Stabile il Galvani-Iodi.
A Castelnovo Monti cresce leggermente il numero di iscritti all’istituto Cattaneo (+18), mentre il Mandela risulta in calo (-39). In aumento il Gobetti di Scandiano (+31), come anche il D’Arzo di Montecchio (+33). A Guastalla il Russell e il Carrara sono entrambi in crescita, rispettivamente di 40 e 54 iscritti. Nel distretto di Correggio il liceo Corso (-18) e il Convitto Corso (-11) registrano un lieve calo degli iscritti, mentre l’Einaudi (+12) aumenta leggermente.
Alcune tendenze
Osservando nel dettaglio l’andamento delle iscrizioni per indirizzo di studio (licei, tecnici o professionali), è possibile rilevare alcune specifiche tendenze. Per quanto riguarda i licei, a differenza dello scorso anno in cui l’aumento più consistente riguardava il liceo scientifico, quest’anno gli unici indirizzi in aumento sono il liceo classico (+18 iscritti) e il liceo delle scienze umane ad opzione economico sociale (+11). Bene anche il liceo scientifico ad indirizzo sportivo, avviato lo scorso anno presso l’Ariosto-spallanzani (+4). Stabile il liceo scientifico ad opzione scienze applicate (+1). Tutti gli altri indirizzi liceali risultano in calo. In modo particolare il liceo scientifico (-48) e il liceo artistico (-36), in maniera minore il liceo delle scienze umane (-14), il liceo linguistico (-14), il liceo coreutico (-5) e il liceo scientifico ad opzione scienze applicate quadriennale dell’istituto Zanelli (-5).
Sul versante degli istituti tecnici si registra quest’anno una significativa crescita degli indirizzi economico (+73), informatico (+45) ed agrario (+24). Crescono leggermente moda (+15), chimico (+12) e quest’anno anche costruzioni (+5). Sono in calo gli indirizzi turistico (-19), meccanico (-29), elettronico (-5) e grafico (-5).
Infine, negli istituti professionali, i cui indirizzi sono stati ridefiniti dal Decreto legislativo n. 61/2017, calano l’enogastronomico (-67) e, in maniera molto contenuta, agrario (-12), ottico (-8) e odontotecnico (-5). Tutti gli altri aumentano, in maniera più o meno significativa: industria e artigianato per il made in Italy (+14), servizi commerciali (+1), manutenzione e assistenza tecnica (+49), servizi per la sanità (+27). Aumentano anche le iscrizioni al nuovo indirizzo professionale di gestione delle acque e risanamento ambientale presso l’istituto Secchi, che lo scorso ha avuto soltanto un iscritto e non era pertanto partito, benché anche quest’anno, con i 5 iscritti che presenta allo stato attuale, la partenza risulti a rischio.
“Le scelte effettuate dagli studenti reggiani evidenziano una distribuzione più omogenea rispetto al dato nazionale – dichiara la vicepresidente della Provincia con delega all’Istruzione Ilenia Malavasi – Mentre in Italia il 55,4% sceglie un indirizzo liceale, il 31 % un tecnico e il 13,6% un professionale, nella nostra provincia la forbice è di gran lunga meno evidente, con nemmeno 5 punti percentuali che separano licei e tecnici ed i professionali che registrano comunque una percentuale significativa. Rispetto al dato nazionale, la nostra provincia risulta addirittura in controtendenza: se in Italia, infatti, la percentuale dei ragazzi che sceglie un indirizzo liceale continua ad aumentare, a Reggio Emilia quest’anno i ragazzi e le loro famiglie hanno premiato soprattutto l’istruzione tecnica, che rispetto all’anno scorso cresce ben oltre i 2 punti percentuali. Gli indirizzi professionali, in calo a livello nazionale, a Reggio Emilia continuano a tenere, attraendo di fatto la stessa percentuale di ragazzi dell’anno scorso”.
“In questo quadro, alcuni dati mi sembrano molto significativi – aggiunge la vicepresidente Malavasi – Il Liceo Classico inverte la tendenza e torna a crescere, superando il numero di iscritti di quattro anni fa, confermando lo stesso orientamento nazionale. Al tempo stesso cala per il secondo anno consecutivo il Liceo linguistico, dopo il boom delle iscrizioni seguito alla sua istituzione. Sul versante dei tecnici cresce più di tutti l’indirizzo economico, seguito da quello informatico, mentre nei professionali aumentano la manutenzione e l’assistenza tecnica e cala per il quarto anno di seguito l’indirizzo enogastronomia e ospitalità alberghiera. Mi sembrano segnali significativi, che tendono a riequilibrare l’offerte del territorio provinciale, con una buona tenuta delle scuole di tutti i livelli”.
“Il mio ringraziamento va alle scuole, per aver supportato le famiglie e i ragazzi nella loro scelta, ed al servizio della Provincia che ha messo in campo buone politiche per l’orientamento, dal Salone, alla guida, ai vari colloqui individuali che hanno permesso di orientare circa 200 ragazzi chiamati a prendere questa decisione così importante per il loro futuro”, conclude Ilenia Malavasi.