Sono 28 i palazzi del centro storico che nel corso del 2018 sono stati valorizzati con il recupero o la risistemazione degli intonaci delle loro facciate, con investimenti privati stimolati dal contributo messo in campo dal Comune di Reggio Emilia per favorire la riqualificazione e il decoro urbano della parte più antica della città.
L’Amministrazione comunale, nell’ambito del Piano strategico di valorizzazione del centro storico, ha deciso di mettere a disposizione, attraverso un Bando pubblicato nei mesi scorsi, 300 mila euro di contributi per incentivare il recupero di beni che, seppur privati, sono al contempo di pubblico interesse poiché affaccianti su pubblica via e in quanto tali in grado di incidere sulla qualità urbana della città.
Tra gli edifici che hanno usufruito del contributo vi sono alcuni immobili di grande valenza storica e architettonica come palazzo Cosselli e palazzo Spalletti che si affacciano lungo corso Garibaldi e via Ariosto e la barocca e scenografica chiesa del Cristo – la cui riqualificazione si contestualizza con le opere di riqualificazione e valorizzazione finanziate dal ministero dei Beni e delle Attività culturali-Turismo (Mibact) per le piazze Gioberti e Roversi (del Cristo) e della stessa via Ariosto, con il progetto ‘Ducato Estense – Passeggiata settecentesca’. Di prossima realizzazione la riqualificazione di palazzo Rangone che si affaccia anch’esso su piazza del Cristo.
Già concluso invece il recupero delle facciate di edifici più appartati ma non meno significativi quali l’antica dimora dei Malaguzzi (Daria fu madre di Ludovico Ariosto) tra via Palazzolo e vicolo delle Rose e palazzo Calvi di Coenzo in via Toschi. Altri immobili sono stati riqualificati nelle vie Ferrari Bonini, Guido da Castello, Vittorio Veneto, San Giuseppe, Resti, Cantarana, Maccari, Crispi.
Ancora: edifici in piazza della Vittoria e piazza San Prospero, sei edifici posti sulla Via Emilia tra San Pietro e Santo Stefano fra cui l’antico palazzo Linari di via Emilia Santo Stefano, due edifici di piazza Fontanesi all’angolo rispettivamente con via San Carlo e via Campo Marzio, tre edifici in via Roma tra cui palazzo Guidotti, sede della Camera del Lavoro, e palazzo Maria Melato; la chiesa di Sant’Agostino e la chiesa di San Giovanni Evangelista, nota come chiesa di san Giovannino (all’interno bellissimi affreschi e quadri di maestri del Seicento e un quattrocentesco Mortorio di Cristo in terracotta policroma, pregevole opera di Guido Mazzoni).
A breve partiranno inoltre i lavori per il recupero delle facciate del palazzo Vescovile e del palazzo Omozzoli Parisetti di via Toschi.
Complessivamente i 28 interventi già realizzati e i 5 in via di prossimo avvio consentiranno di riqualificare oltre 13.000 metri quadrati di facciate prospicienti la pubblica via o piazza e genereranno un investimento privato complessivo pari a oltre 1,3 milioni di euro.
I contributi per la riqualificazione delle facciate (che coprono massimo il 30% del costo sostenuto dai privati)rafforzano ulteriormente le azioni e gli strumenti messi in campo in questi anni dall’Amministrazione comunale per sostenere la rigenerazione del centro storico quale patrimonio identitario collettivo, sia attraverso interventi di riqualificazione di edifici e luoghi pubblici, come piazze e strade, sia stimolando l’iniziativa privata e i proprietari degli immobili, il cui ruolo è determinante per il complessivo miglioramento della qualità urbana della città.
L’insieme di queste misure sta sostenendo e accelerando un processo virtuoso già in atto nel centro storico, che negli ultimi anni ha permesso di registrare numeri senza precedenti rispetto alla quantità di interventi di recupero degli edifici e rispetto all’insediamento di nuove funzioni residenziali, commerciali e terziarie.