Unioncamere Emilia-Romagna ha elaborato i dati del Registro imprese delle Camere di commercio. Le imprese attive rendono la misura dell’effettiva capacità della base imprenditoriale. A fine anno erano 402.829, ovvero 1.929 in meno (-0,4 per cento) rispetto al dicembre del 2017. La perdita si è ampiamente ridotta rispetto al 2017 e risulta la più contenuta degli ultimi sette anni. La tendenza alla riduzione delle imprese attive prosegue comunque ininterrotta dal 2009. A livello nazionale le imprese attive restano sostanzialmente invariate.
I settori di attività economica
La base imprenditoriale regionale dell’agricoltura continua a restringersi, quelle delle costruzioni e più ancora più dell’industria contengono le perdite, mentre quella dell’aggregato dei servizi resta sostanzialmente invariata da tre anni, compensando tendenze negative e positive al suo interno. In dettaglio, la riduzione delle imprese attive è stata più rilevante nell’insieme del commercio (-1.270 unità, -1,4 per cento), nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-962 unità, -1,7 per cento) e nelle costruzioni (-723 unità, -1,1 per cento), che riducono leggermente la perdita. Segno rosso anche per l’industria manifatturiera, che riduce sensibilmente la perdita a 318 unità (-0,6 per cento) e il trasporto e magazzinaggio. Segnali positivi vengono solo dagli altri settori dei servizi, in primo luogo dall’aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+383 unità, +3,2 per cento), quindi dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+377 unità, +2,4 per cento) e dai servizi di informazione e comunicazione (+162 unità, +1,9 per cento). Spicca la rapidità della crescita delle attive nella sanità e assistenza sociale (+4,6 per cento) e dell’istruzione (+3,2 per cento), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all’imprenditoria privata.
La forma giuridica
Gli andamenti sono nettamente divergenti anche per le tipologie di forma giuridica delle imprese. La riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dall’andamento negativo delle ditte individuali, scese di 3.233 unità (-1,4 per cento) e dalla riduzione, più contenuta, ma più rapida, delle società di persone (1.868 unità, -2,4 per cento). Queste ultime risentono in negativo dell’attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene invece il forte aumento tendenziale delle società di capitale (+3.230 unità, +3,7 per cento), quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno.
Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 454.338 a fine anno, 2.591 (-0,6 per cento) in meno rispetto alla fine del 2017. La tendenza alla contrazione prosegue senza interruzione dal 2012. A livello nazionale la tendenza è risultata positiva e la base imprenditoriale si è ampliata dello (+0,2 per cento).
Nel complesso del 2018 le iscrizioni (25.172) sono solo minimamente diminuite rispetto al 2017 (25.327), ma il dato costituisce il nuovo minimo degli ultimi dieci anni. Le cessazioni sono state pari a 27.901 con una diminuzione più ampia rispetto al 2017 (28.674) e hanno fissato anch’esse il nuovo minimo dell’ultimo decennio.