Dai rider del food delivery di Deliveroo ai taxi liberalizzati di Uber, passando per l’aiuto nelle pulizie casa di Helpling e fino alle stanze in affitto di Airbnb. In che modo la platform economy sta cambiando il mercato del lavoro nelle città? È la domanda da cui prende le mosse PLUS – Platform Labour in Urban Spaces: Fairness, Welfare, Development, nuovo progetto di ricerca europeo coordinato dall’Università di Bologna che sarà presentato mercoledì 30 gennaio alle 19 con un evento ai Laboratori delle Arti (Piazzetta Pasolini, 5/b – Bologna). Dopo i saluti del prorettore alla ricerca Antonino Rotolo e del direttore del Dipartimento delle Arti Giacomo Manzoli, interverranno il coordinatore del progetto Sandro Mezzadra (Università di Bologna), Ursula Huws (Hertfordshire University, Regno Unito) e Manuela Bojadzinev (Leuphana Universitat, Germania).
Finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma di finanziamento per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, il progetto PLUS intreccia quattro importanti piattaforme (Airbnb, Deliveroo, Helpling, Uber) e sette città europee (Barcellona, Berlino, Bologna, Lisbona, Londra, Parigi, Tallinn), collegando analisi giuridiche, economiche, sociologiche e politiche per testare problematicità e potenzialità delle nuove economie e tecnologie emergenti sulla scala urbana e su quella europea. Una partnership internazionale composta da università, centri di ricerca ed esperienze sociali di piattaforme alternative costruirà nei prossimi tre anni un lavoro di ricerca e azione attorno al tema delle piattaforme digitali e a come queste stanno trasformando il mercato del lavoro all’interno delle città.
L’obiettivo primario è scattare una fotografia su queste trasformazioni, con una propensione innovativa che identifica la dimensione urbana come il livello cruciale per misurare l’impatto economico e sociale di queste novità e per poter costruire nuove dinamiche politiche. In questo senso, PLUS contribuirà ad una approfondita conoscenza delle sfide poste dalla digitalizzazione del lavoro e sperimenterà nuovi scenari per poter fare fronte ad esse.
Il progetto valorizzerà il ruolo di differenti attori (ad esempio nuove forme sindacali, alcuni nessi amministrativi ed esperienze sociali di piattaforme alternative) che potrebbero giocare un ruolo importante nella promozione e nell’equilibrio di queste trasformazioni. L’obiettivo è inoltre quello di adottare una metodologia che muova dal basso verso l’altro e tecniche di co-creazione per produrre risultati di impatto immediato sulle politiche cittadine, le forme welfaristiche e le condizioni di lavoro.
Al termine dei lavori saranno elaborate e diffuse nuove tipologie innovative di contratto per lavoratrici e lavoratori del digitale, una “Carta dei diritti del lavoro digitale”, delle linee guida per la tassazione e regolazione delle piattaforme a livello europeo, dei casi pilota di imprese sociali digitali, corsi online e schemi educativi per la formazione delle nuove competenze richieste dall’economia di piattaforma, articoli e report di ricerca per promuovere le nuove conoscenze acquisite.