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Al Tassoni di Modena il progetto per un museo sugli strumenti scientifici storici

Centinaia di strumenti scientifici, fonografi e radio degli inizi del ‘900, macchine matematiche e fotografiche d’epoca. E’ il prezioso patrimonio custodito dal liceo scientifico Tassoni di Modena che in futuro potrebbe fruibile a tutti i cittadini, anche on line.

Questo grazie a un progetto di alternanza scuola-lavoro al quale partecipano tre classi; l’iniziativa dell’istituto è partita quest’anno con la collaborazione della Provincia di Modena e grazie a un finanziamento di 30 mila euro dell’Unione europea.

In questi giorni sono in corso i primi due moduli, su quattro complessivi,  dedicati alla catalogazione degli strumenti di fisica e alla progettazione di un museo virtuale.

Nelle prossime settimane partirà un ulteriore modulo, dedicato al restauro e digitalizzazione degli strumenti scientifici e quello conclusivo sulle azioni di promozione e comunicazione rivolte all’esterno, tra cui spiccano anche conferenze e viste guidate rivolte ai cittadini, oltre alla creazione di blog, video, manuali e prodotti editoriali.

Il progetto proseguirà anche nel prossimo anno, estendonsi a una ulteriore parte di questo patrimonio storico: quella relativa agli strumenti matematici e alle collezioni naturalistiche.

«Il Tassoni è una scuola con una storia importante – sottolinea la dirigente dell’istituto Stefania Ricciardi – che ha lasciato preziose testimonianze frutto di acquisti e donazioni che si sono succeduto nei decenni. Un patrimonio da valorizzare, grazie a questo progetto biennale che rappresenta un’occasione di crescita per gli studenti. Ora stiamo verificando ulteriori fonti di finanziamento per l’acquisto delle teche e l’allestimento di una esposizione permanente, fruibile a tutti, negli spazi di viale Reiter».

All’iniziativa partecipano esperti esterni e dell’Università di Modena; l’impegno complessivo per gli studenti è di 30 ore per modulo che si svolgono fuori dall’orario di lezione.

Per ogni strumento vengono realizzate apposite schede, secondo un approccio multidisciplinare che prevede ricerche bibliografiche e in rete, l’utilizzo della fotografia, la catalogazione e la schedatura e in diversi casi anche il restauro con l’obiettivo finale, appunto, di riporre il materiale in apposite teche da esposizione.

Nella raccolta di strumenti scientifici custodita al liceo “Tassoni” spiccano alcuni autentici gioielli che risalgono ai tempi della fondazione dell’istituto nel 1923, come una bussola per tangenti, un galvanometro che misura l’intensità di una corrente basandosi sull’azione che esercita su un ago magnetico, o addirittura precedenti come un fonografo a rullo del 1905, sul modello di quello inventato da T.A. Edison; c’è anche un proiettore cinematografico del 1940, poi apparecchi radio degli anni ’40 e un generatore di Van de Graff.

Fin dai primi anni della fondazione, grazie all’impegno del primo preside Vladimiro Arangio Ruiz, professore di Storia e filosofia, la scuola si arricchisce di laboratori e strumenti, oltre a una importante biblioteca, che successivamente furono trasferiti nella sede di viale Reiter.

La prima sede del liceo Scientifico “Tassoni”, infatti, si trovava in via Grasolfi nel centro storico di Modena, prima di trasferirsi nella sede attuale inaugurata nel 1941.

















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