Prospettive e problematiche in tema di rifiuti speciali al centro dell’incontro svoltosi in Provincia tra il presidente Giorgio Zanni e la consigliera delegata per la materia Tania Tellini con i rappresentanti di Lapam Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Unindustria, Cia, Coldiretti e di diverse imprese reggiane di raccolta e trattamento rifiuti.
L’incontro è nato dalla richiesta di Lapam Confartigianato a seguito della situazione venutasi a determinare nel corso del 2018, per la quale le imprese manifatturiere e i gestori della raccolta e trattamento rifiuti hanno registrato difficoltà nello smaltimento della quota programmata di rifiuti speciali, pericolosi e non.
«È stato un incontro produttivo e di significativo approfondimento della situazione – commenta la consigliere delegata Tania Tellini – durante il quale abbiamo accolto la preoccupazione delle imprese e delle associazioni di categoria in merito all’esaurimento delle aree di stoccaggio istantaneo e di trattamento rifiuti con conseguente difficoltà a ricevere ulteriori rifiuti dalle imprese del territorio. La Regione è già intervenuta, ascoltando e accogliendo alcune di queste sollecitazioni, autorizzando l’ampliamento degli stoccaggi incrementando la percentuale di stoccaggio annuale fino al 3% e confermando la volontà di ricercare spazi aggiuntivi e prioritari per le imprese dell’Emilia-Romagna rispetto allo smaltimento dei rifiuti provenienti dal resto d’Italia». La ripresa economica della nostra provincia e della regione – dimostrata anche nei numeri dall’aumento del Pil e dell’export dei distretti, dalla diminuzione del tasso di disoccupazione e dalla migliorata competitività delle imprese che fanno delle nostre terre una delle locomotive economiche dell’intero Paese – ha fatto segnare un contestuale incremento di rifiuti e scarti di lavorazione. Da qui è derivata anche la necessità di conferire rifiuti fuori regione o all’estero con conseguenti effetti su viabilità, ambiente e sui costi sostenuti dalle aziende, uno dei punti maggiormente sottolineato dalle associazioni. A questo va aggiunta la chiusura del mercato cinese del trattamento rifiuti, che non riceve più le quantità di rifiuti speciali conferiti negli anni precedenti, la mancanza di una chiara strategia nazionale sull’economia circolare e la carenza di impianti, elementi che hanno portato alla situazione descritta sul finire del 2018.
«Pur non rientrando fra le nostre deleghe – conclude il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni – abbiamo subito aperto le porte della Provincia per ascoltare le richieste provenienti dal nostro sistema produttivo, verificando insieme le istanze e decidendo così di avviare sin da subito un monitoraggio della situazione in tutto il territorio. Inoltre ci siamo assunti l’impegno di continuare ad accompagnare le istanze avanzate da imprese e associazioni di categoria affinché possano trovare ulteriori risposte e soddisfazioni nel tavolo lanciato dalla Regione per misurare l’efficacia delle misure poste in essere e migliorare il sistema dell’economia circolare. Solo disegnando insieme una soluzione condivisa ed una strategia impiantistica non solo regionale, ma nazionale, si potrà infatti evitare il ripetersi del problema in futuro».