Nell’ampia sala che diventerà un auditorium con 160 posti, aperto all’utilizzo non solo scolastico, è stato demolito il muro di separazione tra le palestre che prima vi erano collocate. Nel chiostro interno ci sono i ponteggi e nel corridoio del primo piano sono già stati realizzati i muri nuovi e ripristinati i pavimenti: in due aule si possono ammirare i solai con i mattoni faccia a vista che presto saranno coperti durante i lavori. Al secondo piano intanto sono stati tolti i controsoffitti e ci si sta preparando per costruire il nuovo tetto.
Sono solo alcune delle novità emerse durante il sopralluogo del cantiere della sede storica del liceo socio-psico-pedagogico e musicale Carlo Sigonio in via Saragozza a Modena che si è svolto giovedì 17 gennaio con la partecipazione, come già era avvenuto nello scorso giugno, dei rappresentanti della scuola, insegnanti e studenti che in questi giorni festeggiano i 120 anni della fondazione dell’istituto.
Dopo il convegno e l’inaugurazione della mostra allestita nella Sala dei Passi perduti del Municipio in piazza Grande, con foto e materiali multimediali per raccontare come era e come diventerà la scuola, sono in programma fino al 20 febbraio altre iniziative, visite alla mostra con gli studenti come guide (info e prenotazioni: www.sigonio.edu.it. – tel. 059 450298) e allo stesso cantiere, con la collaborazione dei tecnici del Comune e della ditta costruzioni spa che sta effettuando i lavori (prenotazione obbligatoria inviando una mail a: pietro.morselli@comune.modena.it).
Al sopralluogo ha partecipato anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha ribadito l’importanza di un intervento di restauro e riqualificazione che consentirà di riportare in centro storico la sede della scuola frequentata da quasi mille studenti.
Rispettando il cronoprogramma stabilito, sono in corso di ultimazione i lavori di consolidamento e nelle prossime settimane inizieranno quelli per l’impiantistica. L’intervento in corso, per un valore complessivo di 9 milioni di euro e termine previsto nel 2020, è volto al restauro, alla riparazione, ai miglioramenti sismici e alla rifunzionalizzazione del complesso scolastico del Sigonio.
Durante i primi mesi del cantiere, con le demolizioni e le asportazioni di materiale, come era prevedibile vista la complessità dell’intervento, sono emerse alcune sorprese che comporteranno la necessità di programmare interventi ulteriori.
È il caso, per esempio, della nicchia con un affresco raffigurante un cielo stellato con una croce, già resa nota lo scorso anno: per il restauro, definito con la Soprintendenza, servirà un consolidamento strutturale murario. Nel lavoro di demolizione delle pavimentazioni, poi, sono emersi ben tre pozzi privi di rilevanza storico-architettonica che dovranno essere chiusi, mentre nel solaio del primo piano una zona della volta a botte presenta una struttura in cannucciato e non in laterizio richiedendo così un consolidamento strutturale particolarmente laborioso. Sono emerse anche diverse pareti realizzate con sistema a sacco (mattoni in laterizio posati di coltello sulla parete laterale con riempimento interno) che ne ha comportato l’abbattimento per costruirne di nuove. In diverse aree sono emerse murature in laterizio ammalorate o costituite da mattoni non omogenei che è stato necessario sostituire, così come si è dovuto fare con alcuni solai in legno.
Demolendo le pavimentazioni del primo piano, inoltre, è stata riscontrata la presenza di amianto che ha comportato la bonifica integrale della zona, per una superficie di circa cento metri quadri. Amianto è presente anche in alcune tubazioni e manufatti per i quali è prevista la bonifica.
Un intervento su oltre 7 mila metri quadri
La superficie complessiva su cui si interviene nel cantiere del liceo Sigonio è di 7.400 metri quadri, recuperando anche aree dell’edificio non utilizzate da parecchi anni, con circa 4 mila metri quadri di spazi all’aperto, tra cui un cortile di 3.324 metri quadri, il chiostro e i giardini interni.
L’intervento consentirà di mettere a disposizione della scuola nella sede storica di via Saragozza, che non avrà più bisogno di succursali come in passato, 40 aule di vario tipo, per ospitare classi, piccoli gruppi e attività di sostegno; un auditorium con 160 posti; una biblioteca collocata in una delle ali più antiche dell’ex convento Corpus Domini; alcune aule speciali, come quelle di musica o di tecnologie musicali, la sala prove da 60-70 elementi, quella dedicata alle percussioni o quelle attrezzate per lo studio singolo dei vari strumenti.
La dotazione della scuola è completata da uno spazio ristoro che condurrà anche all’edificio già utilizzato come palestra per la ginnastica, con annessi spogliatoi e accesso anche da via Caselle, mentre un’altra palestra, di tipo agonistico, sarà realizzata nel comparto dell’ex Amcm. Al piano superiore della palestra scolastica troverà posto il Museo della scuola, con materiali storici e didattici d’archivio.
Nell’intervento in corso al liceo Sigonio le operazioni di tipo strutturale si integrano con quelle di rifunzionalizzazione: sono previsti, infatti, lavori di riparazione e miglioramento sismico, di restauro dell’intero complesso scolastico, ma anche attività per inserire nuove funzioni nella struttura, con la realizzazione, ad esempio, delle aule dedicate allo studio di strumenti musicali o dello stesso auditorium, che necessitano di particolari requisiti in tema di miglioramento e isolamento acustico.
L’edificio, inoltre, viene dotato di tre ascensori e, nelle scale interne, per consentire la completa rimozione delle barriere architettoniche, di pedane elevatrici a compasso utilizzate frequentemente negli edifici sottoposti a restauro per non alterare i livelli storici.
Nell’intervento si presta, comunque, massima attenzione alle peculiarità specifiche dell’edificio che, sorto nel XVI secolo come struttura conventuale, da fine ‘800 ha avuto destinazione previdenziale e scolastica.
L’edificio, infatti si presenta come aggregato di parti diverse per origine e stato manutentivo e l’intervento ha come finalità e metodologia il restauro del complesso edilizio, con la conservazione delle architetture, delle disposizioni d’insieme, dell’aspetto e, per quanto possibile, delle finiture. Per questo, sono state effettuate una dettagliata ricerca storica e un’indagine stratigrafica, quest’ultima volta a individuare materiali e colori antichi, che verranno ripristinati in accordo con la Soprintendenza.
Alcuni interventi, inoltre, consentiranno di liberare la facciata realizzata negli anni Trenta, mentre gli inserimenti di nuovi e necessari elementi non incideranno sui prospetti esterni: la scala di emergenza prevista dalla normativa antincendio, per esempio, sarà collocata internamente nella parte a nord dell’edificio.
Alcuni laboratori vengono ricavati in spazi all’interno del comparto San Paolo, da poco ristrutturato e collegato al Sigonio attraverso una grande apertura presente tra i rispettivi giardini.