Nel terzo trimestre 2018, rallenta la crescita delle vendite all’estero dell’Emilia-Romagna (+5,0 per cento), risultate pari a 15.136 milioni di euro, secondo i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna.
L’export nazionale ha pure mostrato una tendenza positiva, ma molto meno dinamica (+2,7 per cento). L’Emilia-Romagna si conferma la terza regione per quota dell’export nazionale (13,6 per cento), preceduta dalla Lombardia (27,4 per cento) e dal Veneto (13,7 per cento) e seguita dal Piemonte (10,5 per cento). Tra gennaio e settembre le esportazioni della Lombardia e dell’Emilia-Romagna sono aumentate molto rapidamente (+5,2 e +5,1 per cento rispettivamente), mentre quelle del Veneto hanno mostrato una minore forza (+2,9 per cento) e quelle dal Piemonte sono rimaste al palo (+0,6 per cento).
I settori
Il risultato regionale è da attribuire principalmente all’importante industria dei macchinari e delle apparecchiature, che ha realizzato il 28,5 per cento delle esportazioni regionali, con un aumento delle vendite del 5,1 per cento. Gli altri contributi più rilevanti sono stati quelli forniti dall’industria dei mezzi di trasporto (+8,0 per cento), delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+9,7 per cento) e della metallurgia e dei prodotti in metallo (+8,4 per cento). Note dolenti e segno rosso per l’agricoltura, silvicoltura e pesca (-3,3 per cento), ma soprattutto dal più marcato arretramento dell’export dell’industria ceramica e del vetro (-5,2 per cento).
Le destinazioni
Nel terzo trimestre 2018 l’andamento positivo si è fondato nuovamente sulla capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+5,0 per cento) e in particolare dell’Unione (+5,9 per cento), e di sfruttare una buona ripresa su quelli americani (+9,1 per cento) a fronte di una crescita più contenuta su quelli asiatici (+2,9 per cento).
Sui singoli paesi si segnalano la buona crescita sul mercato della Germania (+4,6 per cento), che ha assorbito il 12,8 per cento dell’export regionale, la prosecuzione del boom delle vendite nel Regno Unito (+15,5 per cento) e l’ampia accelerazione delle vendite negli Stati Uniti (+10,2 per cento). Al contrario flettono le esportazioni verso il Brasile e crollano quelle verso la Turchia (-26,7 per cento).