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Paesaggio Protetto del Secchia, Legambiente: “I Consigli comunali discutano e approvino al più presto la delibera”

La proposta di un Paesaggio Protetto lungo il fiume Secchia è stata ampiamente e lungamente discussa nei mesi scorsi da tutti i Comuni rivieraschi, a partire da Castellarano e Sassuolo fino al confine mantovano a valle: la maggioranza ne ha formalmente approvato l’istituzione, dimostrando quella attenzione che, in ogni paese civile, è oggi irrinunciabile nel governo di territori, come quello in questione, soggetti a svariati fattori di degrado ambientale.

Ciò nonostante, nel corso delle ultime settimane, in quattro dei 14 Comuni rivieraschi si assiste a un incredibile stallo nei confronti dell’approvazione delle delibere per il via libera a questo progetto così importante per le comunità locali.

Il progetto del Paesaggio Protetto, nato dall’ormai abortito Parco regionale del Secchia, è stato ideato per mantenere una parte degli impegni assunti per la gestione della fascia fluviale. Già nel 2007 gli Enti locali avevano deciso di istituire un’area protetta coincidente con il fiume e le aree ad esso adiacenti; la loro volontà era stata inserita nella legge regionale del 2011 che riorganizzava il sistema delle aree protette, con la previsione di costituire un Parco regionale. Tuttavia il progetto del Parco è naufragato un paio di anni fa, grazie al contributo decisivo di alcune associazioni di categoria particolarmente interessate a difendere i propri interessi particolari rispetto a quelli generali.

Per venire incontro a queste esigenze, gli Enti coinvolti hanno ripiegato sul progetto di un Paesaggio Protetto, una forma di tutela prevista a livello regionale che consente, per quanto in misura ridotta rispetto a un Parco, di programmare una serie di interventi di valorizzazione dell’area. Il Paesaggio consentirà di mettere attorno a un tavolo tutte le istituzioni interessate direttamente dalla gestione del territorio fluviale, a partire dai 16 Comuni che il Secchia tocca nel tratto medio-basso del suo corso. Si tratta di una forma di associazione utile per gli Enti locali, che potranno accedere a bandi e finanziamenti in forma associata; inoltre saranno incluse nel Paesaggio alcune aree della Rete Natura 2000, cosa che consentirà di uniformarne la gestione.

Gli obiettivi legati alla costituzione del Paesaggio protetto sono molteplici e comprendono, fra gli altri, la messa a sistema degli interventi di sicurezza idraulica, la promozione dell’agricoltura sostenibile attraverso gli incentivi previsti dalla pianificazione regionale, la protezione della rete ecologica (azione che, in forte sinergia con ambedue le precedenti, consentirebbe al fiume la funzione di collegamento fra Appennino e la bassa padana), la gestione forestale e la programmazione della mobilità nella fascia fluviale, con un focus sulla mobilità sostenibile e una programmazione congiunta con i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS) dei Comuni interessati.

“Questo progetto, che riteniamo interessante sotto molti punti di vista – dichiarano il Circolo Legambiente “Angelo Vassallo” di Modena e quello delle Terre d’Argine -, è però attualmente bloccato a causa della mancata approvazione della delibera contenente la proposta di istituzione da parte di quattro Comuni rivieraschi: Campogalliano, Carpi, Modena e Soliera.

Visto l’approssimarsi delle elezioni amministrative in tutti questi Comuni, abbiamo chiesto l’impegno dei Consigli comunali affinché la delibera venga discussa e, auspichiamo, approvata con celerità: abbiamo quindi indirizzato ai Presidenti dei Consigli comunali e ai Consiglieri una lettera chiedendo una rapida calendarizzazione della delibera.

Il Paesaggio Protetto del Secchia è un progetto che, benché notevolmente ridimensionato rispetto alla proposta iniziale di Parco regionale, rimane comunque importante e con ricadute sicuramente positive per l’area fluviale. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità per l’ennesima volta!”
















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