La filiera dello zucchero 100% italiano è guidata dalla cooperativa bolognese Coprob, che opera sul mercato con il marchio Italia Zuccheri e fonda le sue radici su 29.500 ettari di areale produttivo, di cui 20.000 in Emilia-Romagna e la restante parte in Veneto, per un totale di circa 5.600 aziende agricole conferenti ai due stabilimenti saccariferi di Minerbio (Bologna) e Pontelongo (Padova).
«Ora è il momento di sostenere la produzione bieticolo-saccarifera – della quale Confagricoltura rappresenta una quota consistente -, che è l’emblema di un territorio e della sua economia oltre a conferire un valore aggiunto e distintivo al made in Italy alimentare. Chiediamo ai bieticoltori di confermare l’impegno in vista delle prossime semine primaverili, sottolineando il fatto che il prezzo minimo garantito quest’anno all’agricoltore dalla Coprob sarà superiore a 40 euro a tonnellata, quindi migliorativo rispetto a quello del 2018, grazie anche all’aumento dell’aiuto accoppiato deliberato dalla Conferenza Stato-Regioni, che è passato da 470 a 650-700 euro per ettaro». È l’appello della presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Eugenia Bergamaschi, a margine del vertice di settore riunitosi a Bologna alla presenza del presidente della Federazione nazionale di prodotto barbabietola da zucchero di Confagricoltura, Stefano Casalini, insieme ai presidenti regionali e provinciali dell’associazione agricola in rappresentanza dell’intero areale produttivo.
«Confagricoltura è attiva nel favorire lo zucchero 100% italiano attraverso accordi di filiera con importanti realtà industriali nazionali e internazionali – ha rimarcato il presidente della FNP, Stefano Casalini -. Infatti, il futuro del comparto è strettamente correlato alla capacità di saper valorizzare al meglio il prodotto rispetto alle quotazioni di mercato».
L’incontro bolognese è stato organizzato alla vigilia di un importante appuntamento europeo, quello del 29 gennaio a Bruxelles quando verrà convocato per la prima volta il “gruppo di alto livello” sullo zucchero, costituito dai più autorevoli rappresentanti dei Ministeri agricoli dei vari stati membri; una nuova realtà fortemente voluta dal ministro Centinaio, anche accogliendo le richieste più volte formulate da Confagricoltura. A partire dalla riforma dell’OCM zucchero alla fine del 2005 e successiva chiusura di molti zuccherifici italiani, Confagricoltura è stata al fianco dei produttori, tutelando gli interessi del comparto in tutti i tavoli istituzionali dall’ambito europeo al regionale.
Nella riunione si è fatto il punto sulle azioni da intraprendere per sostenere la bieticoltura che riveste peraltro un ruolo rilevante nella rotazione agraria. Tutto ciò dopo un 2018 horribilis, caratterizzato da un crollo del 40% del prezzo dello zucchero europeo, causa maxi produzione Ue dovuta in primis alla fine del sistema delle quote.