Partiranno intorno alla fine di gennaio i lavori per la costruzione della palazzina di “Abitare sociale” in via Forghieri a Modena che prevede 33 alloggi e la realizzazione di un centro diurno per disabili, oltre alle opere di riqualificazione della strada. L’intervento ha un valore complessivo di otto milioni e 100 mila euro e rientra nel “Progetto Periferie. Ri-generazione e innovazione”, il Programma di riqualificazione urbana e sicurezza dell’area nord della città che ha ottenuto un finanziamento dal Governo di 18 milioni di euro e che prevede investimenti complessivi, pubblici e privati, per circa 59 milioni di euro.
Nei giorni scorsi la società di trasformazione urbana CambiaMo, che ha il ruolo di soggetto attuatore per i lavori previsti dal Programma, ha aggiudicato in via definitiva, dopo la gara europea per l’appalto da oltre sei milioni di euro che si è sviluppata nel corso dell’anno, l’intervento al raggruppamento di imprese composto da Costruzioni edili Baraldini Quirino spa di Mirandola e Sgargi srl di Bologna. Trascorsi i 35 giorni del periodo di “stand still” sarà possibile sottoscrivere il contratto e avviare i lavori per i quali è prevista una durata di 18 mesi.
Nella palazzina di via Forghieri, che si inserisce in una zona dove CambiaMo ha già realizzato altri due edifici con edilizia sociale, troveranno posto anche alloggi a canone calmierato (Ers, Edilizia residenziale sociale), alcuni attrezzati per persone con disabilità, mentre il centro diurno sarà una struttura di 500 metri quadri a piano terra, con disponibilità di un’ampia area verde, e potrà accogliere fino a 25 persone con disabilità. Sono previste aree per l’esercizio motorio, laboratori per le attività manuali, spazi per la socializzazione e attività ricreative, salette da destinare a lavori individuali o colloqui, locali destinati al riposo e al relax, sala da pranzo con cucina attrezzata.
Il progetto della palazzina prevede il rispetto di criteri di qualità e sostenibilità sia in riferimento alla sicurezza sismica sia per quello che riguarda l’efficientamento energetico: l’edificio sarà un cosiddetto “Nzeb”, cioè a Energia quasi Zero.