Non poteva certo immaginare che a oltre a un anno e mezzo dal furto i carabinieri di Quattro Castella avrebbero bussato alla porta di casa per chiedergli contezza sull’utilizzo di uno smartphone rubato nel giungo del 2017 ad un impiegata reggiana dall’interno della sua autovettura dove l’aveva lasciato incustodito. Attraverso il tracciamento del codice IMEI, ovvero la carta d’identità dei cellulari, i carabinieri della stazione di Quattro Castella sono risaliti al primo utilizzatore dopo il furto.
Con l’accusa di ricettazione i militari hanno quindi denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 30enne abitante nel capoluogo reggiano. La derubata non aveva configurato l’App che gli consentisse di tracciare e quindi ritrovare il suo cellulare, ma colui che ne è entrato in possesso è stato comunque assicurato alla giustizia grazie alle indagini tecniche condotte dai carabinieri della stazione di Quattro Castella. A seguito della denuncia del furto dello smartphone, un Iphone 3 sottratto ad una 22enne del posto, i militari hanno chiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale reggiano l’acquisizione dei tabulati del traffico telefonico successivamente al furto che risultava associato alla scheda telefonica intestata all’odierno indagato. L’uomo, rintracciato dai carabinieri, ha ammesso l’effettivo utilizzo del cellulare non più in sua disponibilità. L’esito degli ulteriori indagini sui tabulati non portava ad altre persone per cui i carabinieri hanno modo di ritenere che l’utilizzatore se ne sia successivamente disfatto. L’uomo è stato quindi denunciato alla Procura reggiana con l’accusa di ricettazione.