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Agricoltura: 1,2 miliardi di euro per sviluppo e svolta digitale

Oltre 238 milioni di euro incassati da circa 50mila imprese agricole emiliano-romagnole grazie agli anticipi della Pac (Politica agricola comune) e 900 milioni di euro, il 76% della dotazione di 1,2 miliardi del Piano di sviluppo rurale 2014-2020, già impegnati a favore di circa 84mila progetti. E oltre 100 milioni di euro di finanziamenti Ue per sostenere lo sviluppo del settore agroalimentare attraverso le Organizzazioni comuni di mercato nei settori dell’ortofrutta, del vino e dell’apicoltura.

L’agricoltura dell’Emilia-Romagna corre, anche sul versante digitale con le novità introdotte da Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni, che attraverso la ‘domanda grafica’ porterà a uno snellimento delle procedure e a una velocizzazione nell’istruttoria delle domande di contributi delle aziende agricole.

La fotografia e il punto sui principali strumenti per lo sviluppo dell’agricoltura da Piacenza a Rimini sono stati illustrati oggi dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, dal direttore generale dell’assessorato, Valtiero Mazzotti, e dal direttore di Agrea, Donato Metta.

“I 238 milioni di euro già liquidati da Agrea- afferma l’assessore Caselli- sono una preziosa iniezione di liquidità a favore, in particolar modo, delle aziende che hanno subito danni da calamità e che operano in comparti che quest’anno hanno avuto un mercato poco remunerativo. È il risultato di uno sforzo organizzativo congiunto tra Agrea, assessorato regionale e Centri di assistenza gestiti dalle organizzazioni agricole per garantire la massima rapidità ed efficienza nell’assegnazione delle risorse alle imprese per favorire gli investimenti”.

Interessano circa 50 mila imprese emiliano-romagnole gli anticipi per i pagamenti diretti della Pac e le misure a superficie del Programma regionale di sviluppo rurale (indennità zone svantaggiate, biologico, contributi agro-ambientali e forestazione) versati da Agrea entro il 30 novembre scorso, scadenza fissata dalla Commissione europea. Anticipi che Bruxelles, su richiesta degli Stati membri, ha elevato anche per il 2018 alla percentuale del 70% per i pagamenti diretti (Domanda unica e “piccoli agricoltori”) e dell’85% per gli “aiuti a superficie” del Psr.

Nel dettaglio, la fetta più consistente dei pagamenti – 202,5 milioni di euro – è andata a beneficio di oltre 41mila produttori che hanno presentato la Domanda unica Pac. A seguire gli altri pagamenti: oltre 13 milioni per circa 3.400 domande relative agli impegni agro-climatico-ambientali; più di 11,6 milioni a quasi 2.800 agricoltori biologici; 10,5 milioni a titolo di indennità compensative per le aree svantaggiate versati a quasi 8.360 beneficiari; infine, 950mila euro di contributi per 565 domande di imboschimento di terreni agricoli.

La ripartizione provinciale dei pagamenti

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli anticipi, l’importo più elevato è andato alla provincia di Ferrara (44,37 milioni di euro e 6.080 beneficiari), seguita in ordine di grandezza da Bologna (circa 34 milioni e 8.069 beneficiari), Piacenza (circa 32,1 milioni e 5.293 beneficiari), Parma (oltre 29 milioni e 6.487 beneficiari), Modena (circa 25,8milioni e  7.349 beneficiari) Reggio Emilia (22,75 milioni e 6.002 beneficiari) Ravenna (22,7 milioni e 6.024 beneficiari), Forlì-Cesena (13,65 milioni e 5.696 beneficiari) e Rimini (6,8 milioni e 2.473 beneficiari).

Per tutti il saldo è previsto nei primi mesi del 2019.

Il Piano di sviluppo rurale in Emilia-Romagna: 900 milioni di euro già concessi, 281 bandi e 84mila domande accolte

Novecento milioni di euro di contributi già concessi su una dotazione finanziaria di 1 miliardo e 200 milioni di euro, di cui 340 milioni di euro già pagati alle imprese. 281 i bandi emanati, 84mila domande accolte su 91mila presentate. È questa la fotografia del Psr 2014-2020, aggiornata al 30 novembre scorso, che evidenzia come l’Emilia-Romagna sia al passo con la media europea e sopra a quella nazionale: i pagamenti ammontano infatti al 29% dell’intero budget disponibile, contro una media nazionale del 24%.

“Con gli ultimi pagamenti di novembre del Psr – prosegue Caselli – siamo in anticipo di quasi un anno sulla tabella di marcia, un risultato di assoluto rilievo in ambito nazionale ed europeo.  Abbiamo in questo modo raggiunto l’obiettivo di performance di medio termine fissato dalla Commissione europea che consente di confermare pienamente la dotazione del Psr fino alla fine della programmazione, senza rischio di tagli. Rilevanti sono anche le ricadute positive sull’economia regionale e sull’occupazione innescate dai contributi concessi, che hanno attivato circa un miliardo di euro di investimenti privati”.

Organizzazioni comuni di mercato: un sostegno concreto per ortofrutta, vino e apicoltura

Accanto al Psr, gli altri strumenti di intervento della Regione per favorire lo sviluppo del settore agrolimentare sono messi a disposizione dalla Ue attraverso le Organizzazioni comuni di mercato (Ocm) nei settori dell’ortofrutta, del vino e dell’apicoltura, che nel complesso valgono circa 100 milioni di euro all’anno di finanziamenti.

Per quanto riguarda il comparto ortofrutticolo, sono stati erogati nel 2018 oltre 75 milioni di euro alle imprese agricole, di lavorazione e commercializzazione per gli interventi previsti dai Programmi operativi delle 47 Organizzazioni dei produttori (Op) e 6 Associazioni di organizzazioni di produttori (Aop) riconosciute, che associano complessivamente circa 11mila aziende agricole in regione. Le azioni, finanziate al 50%, riguardano, tra l’altro, il miglioramento della qualità e della commercializzazione, il rinnovo degli impianti frutticoli, gli interventi ambientali, la prevenzione e gestione delle crisi di mercato.

L’Ocm vino ha consentito di mettere a disposizione delle imprese regionali per la campagna 2017-2018 fondi per un ammontare totale che sfiora i 25 milioni di euro. Risorse che sono state destinate alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti (circa 9,5 milioni), a interventi di ammodernamento e innovazione delle imprese di trasformazione e/o commercializzazione (oltre 8,9 milioni) e a progetti di promozione dei vini regionali su mercati extra Ue (circa 5, 9 milioni).
Inoltre, 2,8 milioni di euro sono stati erogati per le assicurazioni sui raccolti.

Infine, oltre 350mila euro per la campagna 2017-2018 sono arrivati da Bruxelles a finanziamento delle azioni previste dal Programma regionale per lo sviluppo dell’apicoltura per assistenza tecnica, lotta alle malattie dell’alveare, acquisto di macchine ed attrezzature e sostegno ai laboratori di analisi.

La sfida digitale di Agrea

È la “domanda grafica” la principale novità organizzativa messa a punto da Agrea, per snellire e velocizzare le pratiche in agricoltura.  Una modalità innovativa di gestione delle richieste di contributo che è basata sull’utilizzo di foto aeree o satellitari per il riscontro delle dichiarazioni aziendali e che permetterà di ridurre i sopralluoghi dei tecnici con un risparmio di costi e tempi sia per la Regione che per i produttori. Una sorta di rivoluzione digitale partita l’anno scorso che ha interessato quest’anno la totalità delle Domande uniche Pac e il 75% delle richieste di contributo sul Psr, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2020.

“Un servizio che siamo impegnati a migliorare per velocizzare ancora di più i tempi di istruttoria delle pratiche- precisa Metta-, accelerando sul fronte della digitalizzazione della macchina burocratica regionale”.

Per accelerare questa riconversione al digitale e favorire così una maggiore efficienza complessiva del sistema di erogazione degli aiuti sono stati stanziati nel bilancio regionale triennale 2019-2011 in corso di approvazione da parte dell’Assemblea legislativa 1,85 milioni di euro all’anno per investimenti sul potenziamento dei sistemi informativi.

















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