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Maltrattamento anziani nel riminese. I carabinieri eseguono misure cautelari

Operazione di polizia giudiziaria condotta dai Carabinieri del Nas di Bologna, con la collaborazione dei comandi Provinciali di Emilia Romagna e Marche e del 13° Elinucleo Carabinieri di Forlì, finalizzata ad interrompere ripetuti e ricorrenti maltrattamenti fisici e psichici nei confronti di anziani ospiti di una struttura ricettiva ubicata nel riminese. I militari dell’Arma hanno dato esecuzione a 6 misure cautelari personali, oltre al sequestro dell’intera struttura del valore complessivo di circa 2 milioni di euro e dei conti correnti bancari afferenti alla titolare della casa di riposo e alla società di gestione.

Due anziani, valutati dal personale dell’ Azienda USL della Romagna in precarie condizioni di salute, sono stati ricoverati d’urgenza presso ospedali del luogo.

La struttura socio assistenziale per anziani, al termine delle operazioni di sequestro, è stata affidata in amministrazione controllata alla AUSL della Romagna che ne curerà la gestione per conto della Procura della Repubblica del Tribunale di Rimini, in attesa di collocare tutti gli anziani ospiti in idonee strutture.

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“Un intollerabile caso di violenza, che suscita sdegno e orrore. Difficile immaginare e accettare l’idea che degli esseri umani possano commettere su altri esseri umani, anziani e indifesi, maltrattamenti così gravi, fisici e psichici”.

Così l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, commenta quanto emerso dall’operazione di polizia giudiziaria che ha portato al sequestro della struttura ‘La Collina’ di Mondaino di Rimini. Una struttura totalmente privata – e non convenzionata con il Servizio sanitario regionale – che ha ottenuto l’autorizzazione al funzionamento nel 2010.  L’indagine è partita proprio grazie alla segnalazione dell’Azienda sanitaria locale della Romagna, che continua ad assicurare la massima collaborazione alla Procura di Rimini, al Comando dei Carabinieri di Rimini e al Comando dei Carabinieri per la Tutela della salute (Nas di Bologna). La stessa Azienda si è immediatamente attivata per valutare lo stato di salute di tutti gli ospiti, per contenere al massimo i possibili disagi e per garantire loro la necessaria continuità assistenziale.

“Ringraziamo l’Azienda sanitaria, la Procura e i Carabinieri per merito dei quali è stato possibile far venire alla luce questo orrore- aggiunge Venturi-. Per arrivare a scoprire tutto questo è stato fondamentale il sistema dei controlli e delle ispezioni che abbiamo messo in campo. Controlli che sono stati numerosi, svolti anche in orari non convenzionali, e che hanno funzionato. Non possiamo permettere che episodi così gravi gettino ombra su un sistema di qualità, fatto di professionisti capaci e scrupolosi, che ogni giorno svolgono con competenza e dedizione un lavoro importante e delicato come l’assistenza alle persone anziane, spesso non autosufficienti. I famigliari hanno tutto il diritto di stare tranquilli, quando affidano un proprio caro ad una struttura di accoglienza, privata o pubblica che sia”.

“E proprio ai famigliari- conclude l’assessore- chiediamo massima attenzione e collaborazione: sono loro i primi che possono segnalare a Enti locali, Aziende sanitarie e Forze dell’ordine situazioni dubbie o sospette”.

















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