Nonni che mostrano come si coltiva l’orto, che raccontano la loro infanzia, come si viveva e come ci si divertiva, che insegnano a fare e che trasmettono conoscenze e memorie, consolidando quel legame intergenerazionale che è il cemento di una comunità coesa. Sono 70 le classi, vale a dire oltre 1600 bambini, che anche quest’anno hanno potuto approfittare della saggezza dei nonni impegnati volontariamente in diversi Itinerari scuola-città proposti dal Centro educativo Memo del Comune di Modena.
Una rappresentanza dei ‘nonni volontari’ che svolgono attività con le classi delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado della città si è recata questa mattina, lunedì 10 dicembre in Municipio, per incontrare il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza per lo scambio degli auguri di Natale. Con loro anche le operatrici del Memo del Settore Istruzione e delle Politiche sociali, che insieme sostengono il progetto creando occasioni per motivare i volontari e consolidare il rapporto con le scuole.
Il sindaco Muzzarelli ha sottolineato “l’importanza della trasmissione della memoria e il dovere per una comunità educante di tenere l’educazione e la cultura sempre al centro” e ha quindi ringraziato i nonni volontari per il loro impegno prezioso e costante. L’assessore Cavazza ha ricordato come “l’avvento prima della stampa e poi dei sistemi di comunicazione moderni abbia profondamente rivoluzionato la trasmissione del sapere che nei tempi antichi era completamente affidata alla cultura orale, eppure – ha affermato – anche oggi vediamo quanto bambini e ragazzi sappiano apprezzare questi momenti di trasmissione della conoscenza che donate loro. Dedicare tempo ai più giovani che hanno una grande energia che deve essere indirizzata verso il bello e il buono, è un gesto di solidarietà sociale, di amicizia e di civiltà”. Ai nonni volontari presenti sono state consegnate stampe dei luoghi storici di Modena.
Tanti gli itinerari in cui anche durante quest’anno scolastico i nonni volontari partecipano tramite le associazioni a cui appartengono o l’impegno individuale. Attraverso “I nonni raccontano gli orti” i bambini hanno la possibilità di conoscere come viene coltivato un orto, come si modificano le tecniche utilizzate e le piante coltivate in relazione ai cambiamenti stagionali e climatici, cosa si coltiva e come si presentano gli ortaggi nel loro ciclo di crescita naturale.
L’itinerario “il nonno e la nonna raccontano” diventa, per i bambini della scuola dell’infanzia e per quelli della scuola primaria, un’occasione per ascoltare storie, spaccati di vita, modi di divertirsi, di giocare di quando i nonni erano bambini. Nonno Giorgio mostra orgoglioso il suo astuccio di legno e spiega: “Con la penna da inchiostro si intingeva il pennino nel calamaio e, stando attenti a non far macchie, si scriveva sul quaderno. L’abilità consisteva nel non intingere troppo il pennino nel calamaio, altrimenti la macchia era assicurata.”
Nonna Vanna racconta ai più piccoli fiabe e favole tradizionali e affascina i ragazzi delle scuole secondarie di I grado con racconti tratti dalle grandi storie di Shakespeare. Con l’itinerario “ Il nonno e la nonna sanno fare” Gabriella e Chiara propongono un laboratorio per realizzare fiori di carta di diverse forme e colori per sé o da regalare in occasione di festività come il Natale. Con “Emilia: lavori femminili delle campagne”, grazie al racconto diretto delle mondine, memoria vivente della storia, i bambini conoscono l’evoluzione della condizione femminile di vita e di lavoro e le lotte che le donne hanno affrontato per ottenere il riconoscimento degli stessi diritti degli uomini.
Obiettivo generale del progetto è trasmettere le conoscenze del passato alle giovani generazioni e aiutarle a capire meglio il presente per saper fare in futuro scelte consapevoli, adeguate e rispettose di sé, degli altri e dell’ambiente.
I racconti di nonno Giorgio sono anche diventati un libro scaricabile gratuitamente (www.comune.modena.it/memo/prodotti-editoriali/scuola-e-citta/i-racconti-di-nonno-giorgio) con aneddoti e ricordi di un’infanzia lontana; talvolta invece i bambini rivivono nella loro fantasia i racconti ascoltati e li rielaborano nei loro disegni come hanno fatto i bambini della scuola dell’infanzia Forghieri in occasione dell’incontro con Nonna Vanna e le sue favole tradizionali.