Circa 2.500 metri quadri di Palazzo Solmi, da destinare, dopo aver completato gli interventi di restauro, a uffici pubblici e attività culturali; il recupero dell’immobile di via Bonaccorsa per realizzarvi uno studentato universitario; il complesso dell’ex Colombofili in viale Monte Kosika, nell’area del parco Novi Sad, per attività dell’associazionismo ricreativo e sportivo; il recupero della settecentesca Chiesetta Ricci, in viale Finzi, per inserirla nei percorsi storici, culturali e religiosi della città.
Sono le quattro richieste di attribuzione di beni culturali avanzate dal Comune di Modena al Demanio approvando nei giorni scorsi in giunta, su proposta dell’assessore al Patrimonio Giulio Guerzoni, i programmi di valorizzazione, previsti dalle norme sul Federalismo demaniale, che saranno presentati al Tavolo tecnico operativo con l’obiettivo di arrivare a sottoscrivere gli Accordi di valorizzazione sulla base dei quali sarà possibile il trasferimento dei beni.
Con il provvedimento approvato in giunta si è chiuso un percorso avviato negli anni scorsi che ha consentito di approfondire gli obiettivi e i programmi di valorizzazione, all’insegna della rigenerazione urbana, dei quattro beni culturali per i quali erano già state avanzate specifiche richieste di acquisizione: nel 2011 per Chiesetta Ricci, nel 2015 per Palazzo Solmi e Bonaccorsa, nel 2016 per l’ex Colombofili.
Per la Chiesetta di via Finzi che ospita le spoglie di Giuseppe Ricci, Guardia Nobile d’Onore del duca Francesco IV condannato ingiustamente a morte per fucilazione nel 1832, nel burrascoso periodo che seguì i moti del 1831, si prevedono lavori di messa in sicurezza per un valore di 230 mila euro che garantiscano la conservazione dell’edificio, oggi per esempio sprovvisto di copertura, in attesa di un intervento di restauro completo. Oltre al salvare il monumento, considerato tra i più significativi del Risorgimento italiano, il Comune propone di inserirlo nei percorsi di valorizzazione del patrimonio storico, culturale, religioso e architettonico cittadino.
Su Palazzo Solmi il progetto prevede il completamento delle opere di restauro avviate in passato dalla Soprintendenza con lavori necessari per un valore stimato in due milioni e mezzo di euro. Per la valorizzazione dell’immobile, di significativa importanza storica e culturale, si propone l’utilizzo per uffici pubblici e per il potenziamento dell’offerta di spazi culturali in città coinvolgendo realtà legate alle tradizioni culturali del territorio.
Per via Bonaccorsa, edificio in totale stato di abbandono, l’intervento richiesto per il recupero e la riqualificazione come residenza studentesca è stimato in quattro milioni di euro con un finanziamento a carico del soggetto gestore della struttura e affidatario dell’immobile, ma con la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici per lo sviluppo della città universitaria. In un’area del centro storico, vicina a sedi universitarie, infatti, lo studentato offrirebbe alloggi e servizi comuni come, per esempio, la sala lettura, la lavanderia, cucina, il wi fi gratuito.
All’ex Colombofili, in un’area di 1.600 metri quadri, a causa del precario stato di manutenzione, è necessario intervenire sulla recinzione in muratura su viale Monte Kosika con lavori per 50 mila euro. Lo spazio interno, in disuso una volta cessata l’attività sportiva legata all’associazione Colombofila, può essere affidato in conduzione a soggetti dell’associazionismo ricreativo e sportivo con costi di gestione stimati in 20 mila euro all’anno, garantendo un utile presidio per prevenire il degrado
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